Dal centrodestra alla violenza sulle donne passando per la maternità surrogata, il salario minimo e il Superbonus. Cita Tolkien e attacca Elly Schlein, Chiara Ferragni e Roberto Saviano la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni dal palco di Atreju. “Sono sinceramente felice di essere qui oggi: è stata una settimana impossibile, un anno impossibile e non mi sarebbe dispiaciuto dormire qualche ora in più di domenica mattina, ma sono felice perché c’è solo una cosa della quale io ho più bisogno che di dormire ed è tornare a casa, perché voi possiate ricordarmi che io non sono sola”, ha detto.
Centrodestra, Berlusconi, governo
“Voglio ringraziare Salvini e Tajani per questi 14 mesi insieme, 14 mesi di amicizia, condivisione e lealtà. Dalle loro parole” oggi ad Atreju “la conferma che se da ormai 30 anni, con formule diverse, il centrodestra italiano esiste non è per un incidente della storia ma per un sistema di valori condiviso. Voglio anch’io mandare il mio grazie oggi a Silvio Berlusconi”. Così la presidente Giorgia Meloni nel suo intervento ad Atreju.
“Chi pensava fossimo un fuoco di paglia ignora che non siamo qui per fortuna o perché abbiamo imboccato il treno giusto. Noi non siamo gli improvvisati della politica, per decenni abbiamo studiato e elaborato un progetto, ci siamo aperti al confronto e quando è stato necessario abbiamo avuto il coraggio di dire la verità, quello che non avevano altri, perché vedete la verità spesso ha un prezzo ma noi non abbiamo mai rinunciato alla verità”, ha sottolineato.
“A più di un anno” dall’avvio del governo “il nostro consenso è cresciuto, perché credo che sia maggioritaria l’Italia che non accetta di svendersi, di adeguarsi, di chinare il capo, e noi abbiamo il dovere morale di ridare a questi italiani l’orgoglio di voler rivendicare qui e fuori dai confini nazionali ‘io sono italiano'”, ha sottolineato aggiungendo: “Saremo il governo dell’Italia con la schiena dritta, la testa alta, le scarpe piene di fango e le mani pulite”.
A Elly Schlein
Poi l’attacco alla segretaria del Pd Schlein: “Cara Elly, puoi anche decidere di non partecipare, ma non insultare chi ha accettato un invito qui perché ha avuto il coraggio che a voi difetta”. La premier cita anche ‘Ecce bombo’: “Facciamo una citazione di sinistra” su “chi non accetta l’invito” alla kermesse di Fratelli d’Italia “e chi invece si lamenta di non essere stato invitato”.
Tolkien
“Amo Tolkien ancora di più, perché aveva ragione: l’anello” del potere “ti lusinga, cerca di farti perdere il senso della realtà: ‘un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli’. Più forte di quell’anello c’è una compagnia che ti accompagna – ha aggiunto – dove ognuno fa la sua parte ed è pronto a prenderti in braccio se non ce la fai. Quell’anello non ci avrà mai, oggi siamo le stesse persone che eravamo ieri e domani saremo le stesse persone che siamo oggi. Porteremo il nostro compito a termine, costi quel che costi, ciascuno nel suo ruolo come un sol uomo”. Così Giorgia Meloni, dal palco di Atreju dove torna a citare lo scrittore del ‘Signore degli anelli’ togliendosi anche un sassolino dalla scarpa: “dicono che è l’unico libro che ho letto, ma non togliamo alla sinistra le poche certezze che crede di avere….”.
Ferragni
Giorgia Meloni non la cita, ma è chiaro che l’affondo è per Chiara Ferragni e la vicenda del panettone ‘griffato’ con il suo logo: “Gli influencer non sono quelli che fanno soldi a palate mettendo vestiti o borse o promuovendo carissimi panettoni facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari”, dice la premier dal palco di Atreju.
“Il vero modello – insiste la premier – è di chi quell’eccellenza italiana la ingegna e la produce, che ha successo perché noi siamo più bravi, lo sappiamo fare meglio, e ai giovani dobbiamo insegnare che creare quei prodotti è più straordinario crearli che imparare a mostrarli”.
Saviano
“Caivano è un territorio che era stato abbandonato dallo Stato. Voglio ringraziare di cuore le forze dell’ordine che presidiano quel territorio, uomini e donne talvolta figli e figlie di quei territori che hanno scelto la libertà e la legge che difende quella libertà. Storie da raccontare che nessuno scrittore racconta, forse perché i camorristi fanno vendere molto di più, ci si fanno le serie televisive, regalano celebrità, ricchezza e magari un pulpito da New York da cui dare lezioni di legalità agli italiani, sempre si intende a pagamento”, ha affermato.
Maternità surrogata
“I figli sono la speranza di ogni società, sono il grande capitale umano della nazione: voglio ribadire che i bambini non sono un oggetto, che la maternità non è un business e che i figli non si comprano e non si vendono: sembra un’ovvietà ma purtroppo non lo è”, ha detto ancora Meloni dal palco di Atreju. “Sono fiera – ha aggiunto – che grazie ai nostri parlamentari l’utero in affitto diventerà presto reato universale cioè perseguibile in Italia anche se commesso all’estero: dobbiamo rimettere le persone al centro di ogni nostra scelta, non intese come numeri”.
Reddito cittadinanza
“Abbiamo cancellato il reddito di cittadinanza per chi poteva lavorare? Lo rifarei altre mille volte. Distinguere chi non può lavorare da chi può farlo per me si chiama giustizia. Non intendo comprare il consenso della gente: quello è un privilegio che lascio ad altre forze politiche”, ha detto ancora.
Salario minimo
Il salario minimo “rischia di essere un favore alle grandi concentrazioni economiche. Non mi stupisce: la sinistra è incline a certe realtà. Al governo non hanno fatto nulla, i soldi noi li mettiamo sulle buste paga, loro li mettevano sul reddito di cittadinanza e ora vengono anche a farci la lezione…”.
Riforme
Sulla riforma del premierato “si scateneranno tutti quelli che hanno bivaccato sulla debolezza politica”. “Sognano di usare il referendum confermativo contro di me, ‘farà come Renzi’, ma vedete il referendum non è su di me, io sono il presente il referendum è sul futuro di questo nazione”, ha detto Meloni.
Migranti
Sui migranti “so che i risultati non sono quelli che ci si attendeva, è il fenomeno più complesso che mi sia trovata a gestire. Ma la verità è che non mi interessano le scorciatoie, sono anche pronta a pagare un prezzo in termini di consenso per dare una soluzione definitiva”.
Violenza sulle donne
“Alle donne italiane dico: ‘denunciate, siete libere’. Le leggi ci sono” ma “siamo ancora lontani dallo sradicare il cancro” dei femminicidi. Così la premier Giorgia Meloni. “La sinistra è abituata a banchettare sulle tragedie per ottenere qualche consenso”, si toglie un sassolino dalla scarpa. “L’amore è incompatibile con il possesso – aggiunge ricordando di essere la madre di “una piccola donna”- se amiamo qualcuno vogliamo rafforzare la sua libertà. Faremo tutto il possibile” non solo “per le donne italiane”.
Fonte: ADNKRONOS.COM