Nulla di nuovo sul fronte dello scudetto, ma quanti spunti ha lasciato questa domenica sera/pomeriggio. Primo fra tutti il campionato si conferma equilibrato nel suo scontro a due. Inter e Napoli forse sono troppo lontane per essere riprese dall’Atalanta lasciata in solitaria al terzo posto. I tre punti di distacco in questa serata che era stata presentata come un crocrevia per le sorti dello scudetto aprono a scenari interessanti. In caso di vittoria nel recupero della gara con la Fiorentina l’Inter raggiungerebbe la capolista a pari punti e le ultime due vincitrici della Serie A si troverebbero a viaggiare ipoteticamente appaiate fino allo scontro diretto del due marzo. Il calendario è favorevole ai partenopei, almeno fino a quel momento, saranno chiamati a meno impegni senza la Champions e la Coppa Italia e anche ad appuntamenti dal coefficiente di difficoltà inferiore. Secondo spunto: Milan e Roma sono ancora in vita, nonostante la classifica diversa dalle aspettative, nonostante il distacco impietoso che le separa delle loro concittadine sono uscite dagli ulitmi derby con il sorriso. I rossoneri aggiungono questo pareggio alla vittoria di Riad, Conceicao in meno di un mese è riuscito a restare imbattuto in due derby consecutivi, come Pioli tra il novembre 2021 e l’andata delle semifinali di Coppa Italia del 2022 (quando i derby senza sconfitte per il Milan furono tre). Il nuovo allenatore poroghese ha dimostrato di poter fare e disfare in questa sua esperienza italiana, è in grado di esaltarsi ed esaltare i suoi Diavoli quando c’è da lavorare under Pressure come direbbero i Queen e David Bowie (vedi Riad e oggi), ma viene travolto dal braccino quando gioca con pensieri leggeri (vedi Cagliari e Dinamo Zagabria). La Roma invece ha iniziato il nuovo corso con un mese di anticipo rispetto al Milan e ora sta finalmente trovando un’identità dopo aver visto l’abisso e rischiato di essere trascinata a fondo verso lo spauracchio retrocessione. La cura Ranieri ha riportato i giallorossi a sei punti dall’Europa, quattro dal Milan e otto dai cugini biancocelesti, si tratta però di dati che dovranno essere aggiornati con i recuperi di Bologna e Fiorentina.
Equilibrio e sfortuna: Inter ora il derby è un problema
Era fisiologico un rallentamento dopo 6 vittorie consecutive e uno scudetto alzato “in faccia” ai cugini rossoneri. Da quel 22 aprile tuttavia, l’Inter si è vista prima sconfiggere da Fonseca con una beffa finale di Gabbia, poi rimontare da Conceicao nel recupero Con Abraham, questa volta almeno è riuscita a ferire nel finale come aveva imparato e subito nelle due stracittadine precedenti. Sempre dal recupero deve ringraziare Angeliño della Roma, un terzino che ha replicato il gol in Europa League anche nella sfida contro il Napoli garantendo alla Roma la scia del Milan e ha impedito la fuga del Napoli di Conte nei confronti dei ragazzi di Inzaghi. Protagonismo dei terzini, un fenomeno che si è verificato non solo all’Olimpico (Spinazzola, altro giocatore di fascia ex Roma ah aperto le marcature) ma anche a San Siro dove Zalewski, ambientatosi in nerazzurro in un pomeriggio dopo aver salutato proprio la Roma, ha servito un assist insperato per il colpo provvidenziale di De Vrij. Con Walker a ricoprire il ruolo della novità nelle file rossonere il 4-2-3-1 trasformatosi saltuariamente in 4-3-3 di Fonseca si rileva efficace princpalemente per la fase difensiva e per l’applicazione del fuorigioco: sono due le reti annullate ai nerazzurri. D’altra parte sono proprio le difese le protagoniste delle prime fasi di partita, monumentale Pavlovic, ritrovato come a inizio stagione, attenti Bastoni e De Vrij, inpenetrabile Tomori e sopratutto gladiatorio Pavard anche nella sua esultanza perfettamente in atmosfera derby dopo una chiusura su Leao. Spenti gli attacchi, ci prova due volte Lautaro ma prima trova la deviazione dello stopper croato e poi calcia decisamente male un’occasione d’oro. Tocca pochi palloni Abraham e il più attivo e pericoloso è Reijnders che inizia a scaldare i guanti di Sommer. Tutto questo proprio fino a quando Tammy scippa a centrocampo un pallone a Calhanoglu, sotto pressione per il rientro dall’infortunio accusato nel precedente derby e forse anche per il suo ruolo di ex, e innesca l’azione del vantaggio di Tijani. Finisce il primo tempo, la partita si accende definitivamente.
Un altro tiro di Lautaro che non può preoccupare Maignan e la propulsione offensiva continua che quella sì preoccupa Inzaghi costringono il tecnico nerazzurro a cambiare di corsa: fuori Pavard, Bastoni e Calhanoglu, spazio a Carlos Augusto, Zielinski e Bisseck. Proprio quest’ultimo è quello che entra meglio che sembra aver dato uno scossone all’inerzia della partita elevandosi in volo sopra Pavlovic e centrando il palo. E’ sempre il tedesco che salva su Abraham poco dopo, da lì in poi è assedio a Maignan. Ancora corner da destra e ancora stesso sfortunato esito, palo pieno, stavolta di Thuram in anticipo su Walker. Conceicao si copre ulteriormente, manda in campo Gabbia e lascia in attacco il solo Camarda, il più giovane giocatore in un derby dai tempi dell’introduzione della vittoria a tre punti. Il baby prodigio prova anche ad inventare il gol personale, sarebbe stata la consacrazione, invece è un prologo delle tre occasioni colossali interiste. Due volte Dumfries, prima sul palo, il terzo, e poi fermato da Maignan in uscita. Partecipa alla sarabanda finale anche Zalewski, 24 ore prima salutava con un post la squadra che lo ha cresciuto, la Roma e ora diventa in un attimo un idolo da derby per la Curva Nord di Milano: assist di petto che apparecchia a De Vrij la risposta Orange al connazionale Reijnders. 1-1 che dopo i tre pali all’Inter suona come un risultato sfortunato, ma stasera si è imposta la legge dell’equilibrio sulla classifica di Serie A.
Milan- Inter, Le Pagelle
MILAN: (4-2-3-1): Maignan 6.5; Walker 6, Tomori 7, Pavolovic 7.5, Theo 6.5; Musah 5.5/Terracciano SV, Bennacer 6/Jimenez 5.5; Pulisic 5.5/Chuckuweze 5.5, Reijnders 7.5, Leao 6.5/Gabbia SV; Abraham 6.5/Camarda 6. All. Conceicao 6.5
INTER (3-5-2): Sommer 6.5; Pavard 6.5/Bisseck 6.5, De Vrij 7, Bastoni 5.5/Carlos Augusto 6; Dumfries 5.5, Barella 6, Calhanoglu 5/Zielinski 5.5, Mkhitaryan 5.5/Frattesi 5.5, Dimarco 5.5/Zalewski 6.5; Thuram 5.5, Lautaro 5. All. Inzaghi 6
Arbitro: Chiffi 5