Un’apertura su tutti i fronti, ma quando ormai è troppo tardi perché sia davvero credibile, almeno per la minoranza. La direzione Pd che avrebbe dovuto salvare il partito al bivio tra la scissione e la riconciliazione non cambia lo scenario. Restano tensioni e diffidenze, restano gli aut aut. Matteo Renzi ha offerto ai critici tutte le modifiche dell’Italicum che vogliono, ma a condizione che si discutano dopo il referendum sulla Costituzione. Sul piatto i punti da sempre contestati dai dissidenti: ballottaggio, preferenze e collegi con tanto di delegazione che possa valutare già nei prossimi giorni la situazione. A replicare duro per primo è stato l’ex presidente Gianni Cuperlo: “O si cambia subito o voto No e mi dimetto da deputato”. Stessa posizione per l’ex capogruppo Roberto Speranza: “La proposta non è sufficiente, votiamo No”.
sabato, Novembre 23, 2024