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Morta Sandra Milo. Ritratto della diva non diva amata dal cinema italiano.

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È stata una diva a più tempi e per più generazioni. C’è chi l’ha amata attraverso il grande cinema, quello del periodo d’oro italiano, e chi l’ha scoperta e seguita più di recente attraverso i suoi profili social – in particolare quello Instagram – dove in particolare durante il periodo del Covid si è dilettata a portare allegria. Sandra Milo, Sandrocchia, come la chiamava Federico Fellini, all’anagrafe Elena Liliana Greco, si è spenta all’età di 90 anni, nella sua casa romana, circondata dai suoi cari, come lei stessa aveva chiesto. E anche se i film l’hanno resa eterna, quello che mai tramonterà, e non solo in chi l’ha conosciuta o incontrata, non è tanto la sua immagine quanto il tono fanciullesco della sua voce, un tono divertito, infantile, gioioso. Chissà se da giovanissima aveva immaginato minimamente come sarebbe andata la sua vita artistica… Quello che sappiamo è che al principio voleva fare la modella, poi però si è affermata come attrice ed è diventata qualcosa di più. È diventata una vera icona, di stile e di spirito.

Il grande cinema che ha amato Sandra Milo

Da Roberto Rossellini ad Antonio Pietrangeli, da Sergio Corbucci a Federico Fellini, da Luigi Zampa a Dino Risi, da Luciano Salce a Duccio Tessari, da Pupi Avati a Gabriele Salvatores fino a Gabriele Muccino. Questi sono solo alcuni dei grandi registi da cui Sandra Milo è stata diretta. E per citare qualche titolo: Il generale Della Rovere, Fantasmi a Roma, 8 e ½, Giulietta degli spiriti, Happy family. Sì, ha preso parte a film importantissimi, seri e meno seri, realistici o onirici, ma in qualunque cosa facesse non ha mai rinunciato a portare con sé una gran voglia indistinta di vivere. Ci pensate? La stessa musa di Federico Fellini (e anche sua amante!), a distanza di 50/60 anni da quel tipo di esperienza cinematografica, si è lanciata in un viaggio on the road assolutamente trasgressivo con due spassosissime amiche come Mara Maionchi e Orietta Berti (Quelle brave ragazze)! Questo a dimostrazione del fatto che Sandra Milo, nonostante alcune vicende private sentimentali non serenissime, si è divertita. C’è riuscita ed ha saputo farlo mantenendo intatta la sua sincerità e autenticità.

Sandra Milo è stata libera

Sandra Milo è stata una donna libera. Una di quelle che ha usato la propria popolarità per parlare di temi forti e attuali. Argomenti come l’amore senza generi e confini, o come il diritto di scegliere come vivere e come morire. Sandra Milo non è mai stata in silenzio né tanto meno ha mai voltato la testa dall’altra parte, anzi. Ha sempre guardato gli altri dritto in faccia e detto la sua. E per il suo aspetto così bello e vistoso, oltre che per il suo carattere spontaneo e acceso, non è mai stata percepita da alcuni come un personaggio particolarmente comodo. Ed è lei stessa ad ammetterlo in un’intervista rilasciata nel 2015 al Fatto Quotidiano: ero l’oca giuliva, la bella che doveva rimanere muta, l’appariscente bionda che non capiva niente, l’ornamento di un cinema italiano che, salvo rare eccezioni, è sempre stato un feudo maschile. Compresi in fretta dov’ero e perseguii il successo in maniera morbida, insinuante, sottile, senza fretta né ansie apparenti”. Nel 2021 Sandra Milo – divenuta durante gli anni ‘80 anche uno dei volti più noti della televisione grazie a programmi quali Piccoli fans e L’amore è una cosa meravigliosa – ha finalmente ricevuto il tanto meritato David di Donatello alla Carriera.

Margherita Bordino

Fonte: ARTRIBUNE.COM

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