IQ. 23/04/2013 – di Tiziana Massimiliani
E’ domenica 14 aprile ore 07.30 il primo sole fa capolino un fischio ed uno stridio di freni rompe quel silenzio innaturale….un impatto secco.
Così si è spezzata la vita di un ragazzo di 28 anni, inutile l’avvertimento del macchinista che non è riuscito a fermare il treno per evitare l’impatto fatale.
Una comunità avvolta nel dolore e nello sgomento più totale per la morte di un ragazzo che all’apparenza non dava segni d’inquietudine.
Un ragazzo dedito al sociale con una fidanzata e una vita piena di amici e proprio la sera prima ha trascorso le sue ultime ore di vita con loro. Rincasato alle 03.30 del mattino è poi riuscito alle prime luci dell’alba di questa maledetta domenica: chi dice si sia allontanato da casa in compagnia di qualcuno, chi racconta di intercettazioni, analisi dei tabulati telefonici e indagini incrociate tra le amicizie della vittima. Ma nessuna di queste ipotesi ha trovato conferma ufficiale e nessuna è stata esclusa.
Potrebbe trattarsi anche semplicemente di un gesto disperato maturato nell’inconscio o semplicemente di fatalità.
Per ora si possono solo fare congetture e aspettare il risultato dell’esame autoptico sulla vittima che potrà iniziare a schiarire l’oscurità che avvolge questo triste episodio. Esame affidato ai medici legali di Tor Vergata dove il corpo del ragazzo è stato trasportato dopo il ritrovamento; provvedimento disposto dal magistrato arrivato sul luogo dell’incidente dove ,per ora, a far da testimoni ci sono solo sterpaglie e quei binari insanguinati.