Pecco Bagnaia deve dare l’appuntamento per una nuova tappa del motomondiale congedandosi dal Motegi con un “agrodolce arrivederci”. Una locuzione non casuale, tratta da una canzone contemporanea basata su un grande successo dei The Verve, perchè seppur lo abbiamo visto festeggiare sul podio giapponese sa bene che il risultato non può lasciarlo pienamente soddisfatto, ma per l’andamento della gara è quasi obbligato a sorridere. I mondiali si vincono anche in questo modo, accontentandosi di un secondo posto in una gara molto più che complicata corsa in condizioni durissime: il finale anticipato è quasi un involontario favore piovuto dal cielo per Bagnaia.
Martin si prende sprint e gara: doppietta completa
Jorge Martin si è ufficialmente iscritto alla lotta per il mondiale e anzi rischia anche di aver sposato dalla sua parte i favori del pronostico. Nelle sprint race è diventato praticamente ingiocabile, quella del Giappone è la terza consecutiva, un record per questo giovanissimo format di gara; adesso lo strapotere del pilota Pramac si sta affermando anche alla domenica e quello del Motegi è il quarto podio consecutivo. A contribuire alla caduta in classifica di Pecco sono state anche le due forti e dolorose battute di arresto di Barcellona e dell’India: prima della Catalogna il suo vantaggio nei confronti di Jorge era di 66 punti, adesso dopo questo agrodolce arrivederci che ha dato al Giappone sono solo 3.
Un patrimonio che Pecco ha dilapidato in quattro gare, non sempre per colpa sua e non sempre per i meriti degli avversari. La gara di Barcellona è stata il definitivo cambio della marea, quella caduta spaventosa quanto sfortunata ha riaperto il contenzioso per la vittoria finale del mondiale e adesso il bis iridato di Bagnaia è a forte rischio. Certo, non si tratta di una situazione disastrosa ed etichettare il momento del campione del mondo con l’appellativo di crisi sarebbe ingeneroso. La caduta in India è una macchia su una stagione da protagonista, ma adesso sarà tutto diverso nelle ultime sei gare. Quel che preoccupa di più non sono tanto i tre punti, pochi anzi pochissimi, di vantaggio su Martin; bensì la dinamica con la quale lo spagnolo ha vinto in Giappone.
MotoGP, la cronaca della gara in Giappone
Al via della gara, come se ci fosse una sincronizzazione meteorologica destinata a cambiare le carte in tavola, si abbatte un vero diluvio sul circuito e i piloti sono costretti per la maggior parte a cambiare la moto. Quartararo e Pirro, tra gli altri, provano il colpo disperato di ritardare la sosta ai box, ma senza risultati. Si rientra a veleggiare, perchè viste le condizioni più che un circuito sembrava di essersi ritrovati tra le onde della Baia di Tokyo, con Martin sempre leader, per poco, perchè un errore in staccata lo lascia affondare fino al nono posto. Jorge arriva a toccare il fondale solo per darsi la spinta e il suo ritorno è devastate ed è coronato anche da un sorpasso in pista ai danni di Pecco. Intanto si ritira Oliveira, uno specialista delle condizioni bagnate, e cadono Binder e Zarco. A quel punto sia Espargarò che Marquez alzano il braccio per segnalare la pericolosità della pista e la bandiera rossa è immediata; ormai anche la visibilità ha lasciato Motegi e il tentativo di ripartenza non va a buon fine, per la direzione gara può bastare. Si è corsa solo la metà dei giri, quel che basta per assegnare la totalità dei punti ai piloti, festeggia ovviamente Jorge diventato sempre più Martinator e deve essere felice anche Pecco. “Sono molto contento, è la prima volta che salgo sul podio sotto la pioggia, la situazione era troppo rischiosa per continuare la gara” ha dichiarato Pecco ai microfoni di Sky. Adesso è secondo, ha un vantaggio praticamente nullo in classifica, ma poteva ritrovarsi inseguitore poiché lo stesso Marquez stava rapidamente disgregando lo svantaggio nei suoi confronti. Con ogni probabilità senza la bandiera rossa in Indonesia avremmo avuto un nuovo leader della classifica mondiale.