IQ. 25/03/2013 – di Donato Robilotta
Nominato in Consiglio l’Ufficio di Presidenza
Oggi prima giornata di insediamento e lavoro per il Consiglio Regionale del Lazio che ha eletto l’ufficio di Presidenza.
Al secondo scrutinio è stato eletto Presidente del Consiglio, Daniele Leodori (PD), cui vanno i miei migliori auguri, con 38 vori (quorum 31), ben 9 voti in più di quanti ne avesse l’intero centrosinistra. Questo significa che una parte consistente del centro-destra lo ha votato, anche se non tutto, insieme probabilmente ai due della lista Bongiorno mentre i grillini hanno votato per un loro esponente (de Nicolò: 7 voti).
Eletti anche i due Vice Presidenti valeriani (PD9 con 29 voti e Storace con 15, due in più del centro-destra, e i tre segretari: Quadrana (LZ) con 15 voti, Petrangolini (Listino) con 14 e Simeone (PdL) con 12.
Tutto come da copione, non c’è stata nessuna sorpresa e nessun tentativo della maggioranza di voler offrire uno dei due posti di segretario, di loro spettanza, ai grillini, che non l’hanno presa bene e hanno preannunciato un ricorso al tar.
Il Presidente del Consiglio Leodori nel suo discorso inaugurale ha però fatto capire che una delle commissioni considerata di controllo deve essere appannaggio dei grillini.
Ora il Consiglio, in una prossima seduta, dovrà eleggere i tre delegati per la elezione del Presidente della Repubblica (art.23 statuto).
A mio parere il Consiglio non deve nominare il comitato di controllo contabile (art. 79 dello Statuto) perché sostituito con il dl 138/2011 dal collegio dei revisori dei conti che la Regione deve velocemente disciplinare.
Si passerà poi alla composizione delle commissioni permanenti, come da art.14 del regolamento, che alla fine della scorsa legislatura prima dello scioglimento del Consiglio furono dimezzate da 16 a 8. Anche se guardando quello che succede in altre Regioni si può fare ancora qualche sforzo di riduzione anche perché molte commissioni complicano le cose e creano solo disordine e confusione.
Tra le attuali 8 commissioni permanenti (art. 14 del Regolamento) manca però una vera e propria commissione di controllo e vigilanza, prevista invece dallo statuto (art. 23 c.2 lettera q) da attribuire all’opposizione (art.25 comma 3 lettera f). Questo perché le amministrazioni che si sono susseguite all’entrata in vigore dello statuto avevano l’orticaria ai controlli e le diverse opposizioni hanno sempre preferito barattare la commissione di controllo con più presidenze.