Non è decisamente una novità il risultato di Francesco “Pecco” Bagnaia al Motegi.
Dopo il secondo posto ad Aragon sembrava che ci si potesse illudere per un motomondiale riaperto, complice la brutta caduta di Fabio “El Diablo” Quartararo, sia Bagnaia che il vincitore Bastianini erano rientrati in classifica generale sul francese. Pecco si trovava ad appena 10 punti di distanza dal rivale della Yamaha, erano vicini anche Bastianini e soprattuto Aleix Espargarò.
D’altronde Bagnaia è arrivato in Giappone con una striscia di 5 piazzamenti sul podio consecutivi, i primi quatto sul gradino più alto. Sei vittorie in stagione a Jerez, Mugello, Assen, Silverstone, Spielberg e Misano, e ad Aragon ha perso veramente per pochi metri ai danni del connazionale Enea “Bestia” Bastianini.
Ma allora perché non guida la classifica mondiale con questi grandi risultati?
Purtroppo Pecco continua a commettere pochi ma gravi errori che si trasformano in passaggi a vuoto e quindi gare non portate a termine. Già nel 2021 si è reso protagonista di due cadute dolorose, mentre si trovava in testa davanti al pubblico italiano sia al Mugello che a Misano nel giorno in cui Quartararo festeggiava la vittoria del primo titolo mondiale.
Quest’anno alla viglia del campionato si presentava come il favorito tra gli italiani ma è stato subito protagonista in negativo nella prima gara in Qatar cadendo e travolgendo anche il compagno di squadra Jorge Martin. Mentre Bastianini si metteva in luce vincendo in Texas e Qatar, Pecco raccoglieva alcuni risultati anonimi per poi arrivare a Jerez dove è riuscito a vincere. Una vittoria che non ha sbloccato la sua stagione poiché a Le Mans è scivolato a sei giri dalla fine mentre si trovava secondo alle spalle di Enea. Si aggiunge anche la sfortuna poiché alla partenza del GP di Catalogna al Montmelò viene coinvolto in un brutto incidente dal quale per fortuna i politi coinvolti escono illesi poiché la ruota della Ducati è stata colpita con la testa da Nakagami caduto pochi metri prima per un contatto con Rins. Al Sachsenring ancora una volta finisce per terra rincorrendo Quartararo a pochi giri dall’inizio della gara. Dopo la caduta in Germania però sembrava aver trovato la giusta marcia e inanellando la striscia di 4 vittorie consecutive ed un secondo posto riportandosi ad appena 10 punti di distanza dal francese (contro i 91 che li separavano dopo il Gp di Germania).
C’era quindi tanta attesa per la gara in Giappone sul circuito del Motegi. In partenza un problema al motore costringe Aleix Espargarò a cambiare la moto tagliandolo da subito fuori dalla gara. I due italiani, Bagnaia e Bastianini faticano a restare vicini al francese, avendo anche l’ostacolo Pol Espargarò da sopravanzare, e per oltre metà gara le posizioni sembrano congelate, poi un errore di Espargarò e la scelta giusta della gomma di Bagnaia permettono non solo il sorpasso del ducatista sulle due moto che lo precedevano, addirittura lo portano negli scarichi di Quartararo in ottava posizione. Proprio nel tentativo di superare il rivale diretto nella corsa al mondiale arriva l’errore in frenata di Bagnaia al quale si chiude l’avantreno e termina la farà con 0 punti nella ghiaia. Il francese si ritrova con 18 punti di vantaggio, ma non è la prima volta che Pecco perde dei punti che non avrebbe dovuto perdere in quel modo; l’anno prossimo avrà come avversario anche Bastianini poiché sarà il suo compagno di squadra nel team Lenovo.
Fortunatamente non tutto è perduto, il pilota ha già chiesto scusa preparando un riscatto già dal prossimo gran premio in Thailandia che rimane comunque una pista favorevole alla M1 di Quartararo.
Quella del Giappone doveva essere la gara del sorpasso, invece si trasforma in una festa Yamaha, anche perché le caratteristiche del tracciato erano congeniali alla Ducati, e ciò è stato dimostrato anche dalla vittoria strameritata di Jack Miller (compagno di squadra di Pecco) che prende da subito la guida della corsa e non la lascia più mettendo tre secondi e mezzo tra se ed il secondo classificato Brad Binder su KTM, chiude terzo Jorge Martin con la Ducati Pramac.
Il mondiale non si chiuderà sul circuito thailandese di Buriram ma il francese potrà allungare in classifica. Si tratta di una pista che fa il suo ritorno nel calendario di Moto GP dopo due anni di stop dovuti alla pandemia. Nelle due edizioni precedenti l’unico vincitore è stato Marc Marquez, ma la Yamaha ha sempre completato il podio, con Viñales nel 2018 e con lo stesso Quartararo (ancora nel team Petronas) nel 2019. Gli ultimi due vincitori della categoria Moto 2 sono Bagnaia e Luca Marini mentre in moto 3 gli unici vincitori sono Fabio Di Giannantonio ed Albert Arenas. Proprio su questa pista nel 2018 i giovani piloti della moto 3 hanno realizzato una tripletta italiana con Di Giannantonio, Dalla Porta e Foggia insieme a cantare l’inno nazionale. L’appuntamento è per il 2 ottobre e chissà che ricordando le vittorie italiane precedenti non possa essere un risveglio azzurro a Buriram.