Vladimir Putin minaccia i paesi baltici e la Nato, Dmitrij Medvedev promette una nuova guerra e prevede la dissoluzione dell’Ucraina. I messaggi che arrivano dalla Russia allargano il quadro della tensione al di là della guerra in corso con l’Ucraina da quasi 2 anni. Il conflitto viene segnato quotidianamente dai raid di Mosca, che nelle ultime ore ha bombardato la città di Kharkiv. Sul campo, analisti ed esperti fotografano da settimane un sostanziale stallo, complici anche il clima invernale e le condizioni del terreno che ostacolano i movimenti di uomini e mezzi.
La situazione appare consolidata lungo il fronte orientale, dove si registrano variazioni marginali delle posizioni lungo la linea di contatto. Il monitoraggio delle operazioni lascia supporre una nuova spallata russa, che potrebbe concretizzarsi a febbraio, quando il suolo gelato renderà meno proibitivi gli spostamenti.
Da Mosca, Putin cerca di fare terra bruciata attorno all’Ucraina, contrastando gli sforzi diplomatici del presidente Volodymyr Zelensky che a Davos, nel World Economic Forum, ha cercato di riportare Kiev sotto i riflettori mondiali. La Russia spera che lo stop degli aiuti americani all’Ucraina, con il pacchetto da 61 miliardi di dollari bloccato al Congresso, si prolunghi e privi il nemico del principale sostegno. Zelensky nell’ultima settimana ha rafforzato i legami con Lettonia, Estonia e Lituania, che hanno aumentato gli sforzi per supportare Kiev.
Non è un caso che nel mirino di Putin siano finiti proprio i paesi baltici. Il Cremlino punta a destabilizzare Lituania, Estonia e Lettonia con l’obiettivo di indebolire la Nato, secondo l’analisi dell’Institute for the Study of War (Isw), che nei giorni scorsi aveva già prospettato una nuova offensiva russa in Ucraina nelle prossime settimane, a quasi 2 anni dall’inizio della guerra.
”L’escalation contro i Paesi baltici”, nella strategia di Putin, è iniziata con ”un aumento significativo degli sforzi in corso da tempo da parte del Cremlino per indebolire l’Alleanza Atlantica”, scrive l’Isw nel suo ultimo rapporto. ”La Russia sta continuando a dimostrare di non essere interessata a negoziare in buona fede per l’Ucraina”, prosegue l’analisi.
Secondo l’Isw ”la Russia si sta preparando a lanciare una nuova offensiva nelle prossime settimane una volta che il terreno nell’Ucraina meridionale e orientale congelerà”. In particolare la Russia starebbe preparando unità d’assalto aviotrasportate per lo sbarco nelle retrovie ucraine. “Gli eventi attuali nei Paesi baltici, inclusa l’espulsione di russi dalla Lettonia, incidono sulla sicurezza del nostro Paese”, le parole di Putin.
La narrativa della Russia contro tutti è una costante e viene rinnovata anche dal messaggio di Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale. “L’esistenza dell’Ucraina è mortalmente pericolosa per gli ucraini. E non parlo solo dello stato che esiste attualmente. Parlo dell’Ucraina in assoluto. La presenza di uno stato” formato da “territori storicamente russi sarà una costante ragione di ostilità. Una nuova guerra è probabile al 100%. L’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea o l’entrata di questa nazione artificiale nella Nato non eviterà il conflitto che potrebbe verificarsi nel giro di 10-15 anni. E non importa quanto gli ucraini augurino la morte ai russi ora o quanto odio provino per la leadership russa. Un giorno vorranno vivere in un grande stato condiviso e non combattere e morire”.
Fonte: ADNKRONOS.COM