Le recenti conquiste della chirurgia maxillo-facciale consentono di minimizzare e in alcuni casi di eliminare le malformazioni congenite del volto, gli effetti di traumi violenti provocati da cadute, da armi da fuoco, incidenti stradali e le conseguenze degli interventi per le neoplasie della zona testa-collo
Il volto umano è il nostro biglietto da visita, il riflesso delle nostre emozioni e la chiave per le nostre relazioni. Quando incidenti, malformazioni o malattie colpiscono, la chirurgia maxillo-facciale, giovane specialità in continuo progresso da 50 anni, diventa una risorsa vitale per restituire non solo la funzionalità, ma anche la dignità e l’autostima ai pazienti. Le innovazioni più significative e le diverse applicazioni saranno al centro del 27° Congresso della European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery – EACMFS, la società scientifica europea che riunisce tutti i chirurghi impegnati in questa disciplina.
NOVITÀ TECNOLOGICHE PER CHIRURGIA MALFORMATIVA E ONCOLOGICA/RICOSTRUTTIVA – Le recenti conquiste della chirurgia maxillo-facciale consentono di minimizzare e in alcuni casi di eliminare le malformazioni congenite del cranio e del volto, gli effetti di traumi violenti (causati da armi da fuoco, cadute, incidenti, morsi di cani) e le conseguenze dei tumori della zona testa-collo.
“Le malformazioni di interesse della chirurgia maxillo-facciale possono interessare il volto ed il collo in punti e modi differenti – spiega il Prof. Valentino Valentini, Professore Ordinario in Chirurgia Maxillo Facciale presso La Sapienza Università Roma e direttore UOC Chirurgia Maxillo Facciale Policlinico Umberto I di Roma – Tra le più diffuse vi sono il progenismo, ossia l’ipersviluppo della mandibola rispetto al mascellare superiore, o il suo contrario, il prognatismo, in cui il mascellare superiore è ipersviluppato in senso sagittale rispetto alla mandibola. Ci sono, poi, molte altre malformazioni congenite tra cui la più frequente e nota è rappresentata dalle labiopalatoschisi o volgarmente nota come labbro leporino. Ci possono essere anche malformazioni più complesse con coinvolgimento del cranio fino a determinare una alterazione dell’articolazione temporo-mandibolare causando quadri sintomatologici molto complessi di tipo neurologico che necessitano di un inquadramento multi specialistico. Questo tipo di atteggiamento è anche soprattutto vero in chirurgia oncologica e ricostruttiva. Per garantire il controllo a 360 gradi della patologia tutte le più moderne tecniche chirurgiche devono coordinarsi con gli avanzamenti tecnologici nelle altre discipline come la radioterapia e l’oncologia medica. Uno dei maggiori progressi si è avuto nell’ambito della chirurgia mini-invasiva. L’endoscopia, ad esempio, attraverso il naso permette di arrivare anche nella base cranica; la chirurgia robotica, invece, consente di intervenire nelle parti più profonde delle vie aereo-digestive senza incisioni sul volto. Una parte emergente è rappresentata dall’Intelligenza Artificiale che con i suoi modelli di apprendimento è in grado di facilitare le diagnosi precoci con predizione dei risultati dei trattamenti”.
TREMILA SPECIALISTI DI TUTTO IL MONDO ALLA NUVOLA – Il 27° Congresso EACMFS si tiene eccezionalmente a Roma presso il Centro Congressi “La Nuvola” dal 16 al 20 settembre. Si propone come il principale forum internazionale per la ricerca, la teoria e lo sviluppo della chirurgia orale e maxillo-facciale. L’iniziativa, che ha frequenza biennale, si tiene in Italia per la presidenza del chirurgo ferrarese Manlio Galiè e può vantare un ricco programma con simposi, masterclass e relazioni aperte a tutte le specialità.
“Nel 27° Congresso EACMFS sono rappresentate le società scientifiche di tutto il mondo, di ogni continente, con tremila delegati provenienti da oltre cento Paesi – sottolinea il Prof. Manlio Galiè, Presidente EACMFS e Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara – Presteremo attenzione alle nuove tecnologie, alla robotica, all’Intelligenza Artificiale, innovazioni che richiedono un confronto per determinare il reale beneficio che ne trae la qualità di vita del paziente. Tra i vari approfondimenti, infatti, vi sarà proprio la sessione sull’umanizzazione delle cure: non interveniamo sulle malattie, ma sui pazienti, che sono diversi l’uno dall’altro. Il congresso sarà aperto anche ad altri specialisti: la chirurgia maxillo-facciale d’altronde interagisce con varie branche della medicina, lavorando con un approccio multidisciplinare insieme a otorinolaringoiatri, odontoiatri, ortodontisti, oculisti, neurochirurghi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti. Vedremo ciò che viene fatto nel resto del mondo e si confronteranno nuove tecniche a livello internazionale, valorizzando la nostra tradizione, visto che la scuola italiana ha sempre recitato un ruolo importante. Ampio spazio sarà dedicato anche alla formazione dei giovani chirurghi, i quali sosterranno un esame per il conseguimento di una certificazione internazionalmente riconosciuta”.