IQ. 10/07/2013 – A chi è perché sia venuto in mente di sparare ad un orso è ancora da capire e chiarire. La (Lav), Lega Antivivisezione, ha offerto duemila euro a chi fornirà informazioni utili per identificare gli autori dell’uccisione dell’orso Stefano.
Sempre la Lav chiede «indagini veloci ed efficaci» sulla morte dell’orso marsicano avvenuta domenica scorsa sul versante molisano del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’orso è stato ucciso a fucilate. Gli orsi marsicani, simbolo del Parco e specie a rischio d’estinzione, rappresentano anche una delle fonti di interesse per i turisti che visitano la zona. L’orso Stefano purtroppo non è il primo caso di uccisine, come racconta il Wwf. Prima di lui la morte dell’orso Bernardo e quella di altri due orsi nell’autunno del 2007: «Una strage rimasta senza colpevoli – denuncia il Wwf – Così come ad oggi è rimasto impunito l’avvelenamento di numerosi animali degli anni passati fino a quelli dei mesi scorsi». Secondo le stime del Parco nazionale dal 1971 ad oggi 18 orsi sono stati uccisi con armi di fuoco, mentre molti altri sono morti per lacci e bocconi avvelenati, e altri ancora per incidenti stradali. Una natura che viene sempre più derubata e maltrattata, offesa e schiacciata per bestialità umane.