Una media di quattro, cinque dipendenti per ogni stabilimento. Stando ai dati diffusi nei giorni scorsi, infatti, le persone che a vario titolo lavorano all’interno degli stabilimenti balneari di Ostia si conterebbero sulle dita di una mano. Anche in periodo di alta stagione. E considerando le tante mansioni svolte – dai bagnini alla reception, dal bar all’assistenza, agli addetti alle pulizie – significherebbe non solo un numero insufficiente di personale, ma anche che lo stesso personale lavora dalla mattina fino a tarda sera, senza possibilità di pause e turnazioni. Cosa che andrebbe contro qualsiasi tipologia contrattuale, anche sotto forma di tirocinio.
E’ per questo che la Uil di Roma e del Lazio, ritenendo il rispetto della legalità prioritario in qualsiasi rapporto, ha inoltrato al Prefetto di Roma e al presidente dell’autorità nazionale anticorruzione un esposto, per avviare i relativi controlli ed attivare con urgenza un tavolo istituzionale con tutte le parti coinvolte, al fine di verificare se le concessioni demaniali degli stabilimenti balneari di Ostia “abbiano rispettato le norme previste dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e di tutta la legislazione vigente, al fine di revocare, qualora ne ricorressero le condizioni, la concessione a coloro i quali non risultassero in regola”.
“A nostro avviso – scrive la Uil nell’esposto – è ipotizzabile una notevole quantità di lavoro irregolare se non addirittura in nero perché anche con un’approssimativa analisi del fabbisogno, il numero dei lavoratori risulta del tutto insufficiente a garantire la mole dei servizi e delle attività offerte all’interno delle aree in concessione demaniale marittima dell’intero litorale di Ostia. I fatti esposti, ove accertati nelle reali dimensioni, sono tanto più gravi perché si tratta di lavoro effettuato in concessioni demaniali, quindi pubbliche”.