Nell’occasione il titolare del Viminale ha sottolineato che, «la mafia verrà sconfitta se noi saremo capaci di portare avanti una strategia che ha grandissimi risultati negli ultimi anni, cioé un’aggressione forte ai loro patrimoni. I patrimoni mafiosi sono il ‘core business’ della mafia, i loro affari tendono ad accumulare illecitamente patrimoni.La confisca e il sequestro dei patrimoni sono la strada da seguire. Abbiamo approvato negli anni passati delle leggi importantissime che hanno consentito sequestri e confische dei patrimoni mafiosi per miliardi di euro». Per questo, ha continuato, credo che si debba «ancora di più rafforzare e ammodernare lo strumento che regola e gestisce questi fondi, cioè l’Agenzia per i beni confiscati. La cattura dei latitanti – ha concluso il ministro – dovra’ essere l’altro pilastro su cui organizzare la definitiva sconfitta della mafia».
«Dalla Chiesa si identificò pienamente con la battaglia in difesa dello Stato democratico e delle sue istituzioni, ha ricordato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, assurgendone a simbolo per la ferrea determinazione e la coerenza nell’adottare innovative strategie e nel condurre quindi una più incisiva ed efficace azione contro le organizzazioni terroristiche e mafiose».
«Il ricordo dell’eroico sacrificio del prefetto Dalla Chiesa, servitore dello Stato di grande rigore civile e morale, rappresenta tuttora – ha continuato il Capo dello Stato – fecondo stimolo per la diffusione, specie tra i giovani, della cultura della legalità e del rispetto delle regole e per un rinnovato comune impegno nel consolidamento dei valori fondanti della nostra Repubblica: democrazia, giustizia e libertà».
Hanno partecipato alla cerimonia il prefetto Francesca Cannizzo, il questore Nicola Zito, il sindaco Leoluca Orlando, il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo ed i rappresentanti delle forze dell’ordine.