Tokyo 2020, diciottesima medaglia azzurra alle Paralimpiadi. La divina Bebe nazionale, all’anagrafe Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, veneta classe 1997, ha regalato all’ Italia e al mondo intero i suoi sorrisi più belli misti a liberatorie lacrime di gioia dopo la sua ineffabile vittoria, un oro nel fioretto femminile categoria B che per lei ha un valore altissimo in quanto vale uno sberleffo a qualsivoglia inciampo transitorio e un grandioso inno alla vita che lei ama incondizionatamente. La indefettibile schermitrice delle Fiamme Oro così ha raccontato nel post-gara ai microfoni di RaiSport : “Rio è stata l’emozione della prima volta. Questa è diversa. Questa volta non dovevo nemmeno essere qui”. Spiegato il retroscena : lo scorso 4 aprile Bebe è stata operata ed è insorta un’infezione molto grave da stafilococco con la prima diagnosi di amputazione entro due settimane e morte entro poco. Ma Bebe non si è smentita neanche in un frangente così penoso, non ha voluto arrendersi ed oggi è salita sul gradino del podio più alto battendo per 15-9 la sua storica avversaria, la cinese Jingjing Zhou, la stessa che aveva sconfitto a Rio 2016 per 15-7. Il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, ex campionessa della scherma mondiale su di lei ha detto: “Bebe è bravissima, è molto caparbia, ha un grande talento” e scherzosamente durante la festa post medaglia: “Ci voleva Bebe per riportare l’oro alla scherma”. Intanto la combattiva ragazza di Mogliano Veneto a 24 anni ha già vinto tutto: oro olimpico, mondiali ed europei ed è diventata a livello mediatico globale una delle atlete più note ed amate. Adorabile ed infaticabile emblema di forza d’ animo e di volontà che la rende certamente la “nostra” Bebe del cuore. Ad maiora semper!
giovedì, Novembre 21, 2024