Tokyo 2020, tris stellare di ori per il nuoto azzurro alle Paralimpiadi. I nuotatori italiani sempre più golden con le vittorie del 21enne milanese Simone Barlaam nella prova dei 50 metri stile libero maschile S9, della 34enne di origine albanese ed italiana di adozione Arjola Trimi nella prova dei 50 metri dorso femminile S3 e della squadra della staffetta 4×100 femminile (34 punti).Barlaam, affetto da una ipoplasia congenita del femore destro, divide la sua vita tra l’impegno sportivo, gli studi di ingegneria meccanica e la passione per il disegno che supporterebbe il suo sogno futuro di progettare protesi per i disabili. Con grande umiltà ha dichiarato ai microfoni di RaiSport : “Non era per niente facile, il livello era altissimo, l’importante era la medaglia d’oro e per fortuna ci sono riuscito. Ho finito la tripletta, dopo il record mondiale. Mi godo questo podio per qualche oretta e poi domani tornerò in acqua. Sono carico per il futuro”.Arjola, affetta da una tetraparesi spastica degenerativa, è una bancaria dall’eterno sorriso e dal palmares d’eccezione. Ha raccontato le sue emozioni a caldo ai microfoni di RaiSport : “Sono una tigre, non mi aspettavo un tempo così basso. Sono davvero felice. Credo che l’acqua mi abbia dato qualcosa di magico, c’è qualcosa che mi spinge, è libertà assoluta, mi aiuta a dare il massimo nei momenti più difficili. Grazie alla mia famiglia, se non fosse stato per loro non sarei quello che sono. Grazie a mio marito che mi ha accompagnato sempre in questi Giochi, abbiamo condiviso tutto. Ho dovuto fare della resilienza il mio punto di forza “. Ad maiora semper!
giovedì, Novembre 21, 2024