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Parigi 2024, tre medaglie ma tanta delusione.

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Ricomincio da tre si potrebbe dire di questa Olimpiade. Dopo le quaranta medaglie di Tokyo 2020, l’obiettivo dichiarato del Team Italia a Parigi è quello di replicare e superare un risultato che già di per sé ha rappresentato un record. Un certo ottimismo lo aveva espresso alla viglia anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, uno che raramente si sbilancia in pronostici ricchi di così tanto entusiasmo. Tuttavia, si sa che ottimismo e delusione sono direttamente proporzionali: più è alto il primo maggiore sarà la malinconia e la tristezza causata dalla seconda. Ecco come si può riassumere la prima giornata italiana delle Olimpiadi di Parigi, un esordio in cui vengono conquistati tre podi, ma in cui si registra un’elevata densità di rimpianti.

Filippo Ganna

Ganna, Samele e staffetta: il lato positivo della medaglia

Partiamo dal lato più splendente di queste medaglie, ossia i risultati, i podi, le medaglie stesse. Filippo Ganna ha aperto il nostro medagliere con la sua specialità, la cronometro su strada. Lui è uno dei 10 ori reduci da Tokyo (quando vinse su pista con il quartetto) e che i suoi sogni olimpici fossero quelli di raddoppiare quanto accaduto in Giappone non era un segreto. A frapporsi tra lui e il secondo titolo olimpico della sua carriera ci si è messo di mezzo Remco Evenepoel, che ormai da qualche anno a questa parte si è trasformato nel sovrano semi assoluto di questa specialità. Il belga è apparso irraggiungibile, ma l’argento di Top Ganna assomiglia più ad un successo che ad una vittoria mancata. Con la sorpresa di un ritorno in forma smagliante di Wout Van Aert si è subito capito che uno dei favoriti della vigilia avrebbe dovuto abbandonare la Ville Lumiere con l’immateriale medaglia di legno. Mentre Remco non dava alcun senso di cedimento nella sua supersonica marcia verso l’oro, la foratura di Tarling sembrava aver messo fuori dai giochi l’inglese, ma poi quell’inciampo di Pippo che ha rischiato di rovinare a terra contro le transenne (solo lui sa come ha fatto restare in piedi) stava per richiamare in causa il britannico. Un’ultima frazione senza senso ha riequilibrato le gerarchie, ma l’errore sopracitato non è ammissibile in una finale a cinque cerchi, come direbbe Ligabue “soddisfatti o no, qui non rimborsano mai”. E’ una medaglia conquista non un oro perso, anche se rimarrà il dubbio: “E se Ganna non fosse inciampato avrebbe vinto Remco?”. Il discorso per i due bronzi è diverso, Luigi Samele è entrato nella storia della scherma perché non era mai successo nella sciabola di avere lo stesso atleta italiano sul podio in due edizioni consecutive. Il classe 1987 non può recriminarsi nulla, Sanguk Oh (il coreano ceh lo ha sconfitto in semifinale) non aveva mai perso contro di lui e si è poi aggiudicato la medaglia d’oro, irraggiungibile. Come irraggiungibili sono state Australia e Stati Uniti nella staffetta 4×100 stile libero. Ceccon, Miressi, Conte Bonin e Frigo vincono un bronzo incoraggiante, ma anche per loro pensare di arrivare davanti ai mostri sacri del nuoto era qualcosa di più grande dei sogni.

Paris 2024. ph. Italia Team

Tuffi, scherma e judo: le prime delusioni

Enzo Ferrari ha sempre affermato che “Il secondo è il primo dei perdenti”; per scoraggiare questa pessimistica e stressante visione sportiva nelle corse e soprattutto alle Olimpiadi vengono premiati anche il secondo ed il terzo qualificato. Al quarto posto spetta quella che figurativametne viene definita la medaglia di legno e alla Olimpiadi è forse la peggior posizione da raggiungere, quella che lascia il rammarico più grande. E’ quanto accaduto ad Elena Bertocchi e Chiara Pellacani nel trampolino tre metri Syncro. Impensabile anche solo poter avvicinare le cinesi, ma quando la coppia australiana ha sbagliato clamorosamente l’ultimo tuffo per le nostre azzurre si era aperto un varco, una di quelle occasioni che raramente possono ricapitare, che se l’avessero sfruttata le avrebbe portate sul podio olimpico. Invece un punteggio di 62,10 pone fine alla loro gara con un abbraccio di consolazione e con la gioia delle inglesi. Su Instagram Chiara ha poi tratto un bilancio, tornato all’ottimismo e proiettandosi verso la gara individuale: “Un quarto posto che lascia un po di amaro in bocca, ma super orgoliose della nostra gara e di come l’abbiamo affrontata. Pur sempre quarte alle Olimpiadi” lo spirito giusto per ambire a grandi traguardi. Soddisfazione quasi nulla invece per le azzurre della spada femminile e del Judo. Rossella Fiamingo si è detta “devastata” dopo una bruciante eliminazione al primo turno del torneo di scherma contro la Cebula. Lo stesso risultato amaro ottenuto da Giulia Rizzi, e non è andata tanto meglio ad Alberta Santuccio eliminata ai quarti al punto decisivo. La scherma non vince l’oro dal 2016, il digiuno non può proseguire altri 4 anni per quello che è uno sport fondamentale nella storia olimpica italiana. Non si può parlare di soddisfazione neanche per la judoka Susy Scutto che nella categoria 48 kg era tra le favorite per una medaglia anche in virtù del suo secondo posto agli ultimi mondiali. Eliminata ai quarti di finale dalla svedese Babulfath, ambizione delusa anche per lei. Domani si ricomincia dalle 3 medaglie del primo giorno, è il momento del fioretto femminile di Errigo e del judo di Odette Giuffrida.

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