Peppe Millanta e il suo libro “Vinpeel degli orizzonti”: un porto da sogno
Peppe Millanta,classe 1985 e abruzzese, esordisce con il romanzo “Vinpeel degli Orizzonti”( Neo Edizioni).
Si è laureato in Giurisprudenza presso la Sapienza di Roma, conseguendo anche l’ abilitazione alla professione forense nel 2014, ma decide di non continuare a svolgere la professione di avvocato, al fine di approdare verso i sentieri della scrittura e della musica.
La sua unica colpa? E’ diventato musicista di strada, ha ascoltato il suo istinto, ha seguito i suoi sogni, una sorta di cortometraggio di una vita “scandita” dalle sue passioni.
Ha vinto molti premi di narrativa e di teatro, ha anche fondato la “Peppe Millanta e Balkan Bistrot”, una band con cui si esibisce in tutti i festival d’Italia. Inoltre si è diplomato in Drammaturgia e sceneggiatura all’ Accademia Nazionale Silvio d ‘Amico, servendosi sempre di più di letteratura, musica, canzone, sceneggiatura e teatro: un Millanta poliedrico, dai mille volti e con unico “comun denominatore”…….. girovagare verso orizzonti nuovi ed inesplorati, in nome della libertà di espressione e della sua arte.
Il romanzo “Vinpeel degli Orizzonti” si presta a parlare di umanità e con il mondo esterno, in cui il protagonista Vinpeel, unico ragazzino del paese Dinterbild, inizia a scrutare l’ orizzonte con occhi innocenti, un richiamo al di là dei confini , il quale funge da monito per sentirsi parte degli orizzonti e di tutte quelle congetture che rendono infinto il Mondo.
Oggi grazie alla tecnologia, ai social, siamo facilitati nella comunicazione, Peppe. Esiste un filo conduttore, nel tuo libro, tra il linguaggio social e la narrativa allo stato puro?
Più che nella comunicazione credo che siamo facilitati nello scambio di informazioni. Sappiamo tutto di tutti e abbiamo accesso a notizie in tempo reale da ogni parte del mondo, ma la comunicazione non credo si esaurisca qui. Comunichiamo infatti informazioni, condividiamo esperienze, cibo, vacanze, l’itinerario del footing, ma non comunichiamo più a livello profondo, perché non abbiamo più dei destinatari precisi. Esponiamo noi stessi dentro una vetrina, e in questo modo la comunicazione si svuota della sua parte più profonda, che sono le emozioni. Per questo motivo credo ci sia sempre più difficoltà nell’empatizzare con quello che ci circonda. Comunichiamo sempre più informazioni, e siamo sempre meno in grado di comunicare emozioni. Uno dei temi portanti del libro, che non parla assolutamente di social, è sicuramente questa incomunicabilità emozionale.
“Arrivato alla collina di solito Vinpeel rallentava il passo prima di lanciarsi lungo la discesa che portava a Dinterbild. Lo faceva per riprendere fiato ma soprattutto per parlare con l’ orizzonte, e per sentirsi dire da lui le parole di cui aveva bisogno”. Parole di una certa intimità, che denotano un introspezione altissima, tipica di chi sa leggere nel cuore delle emozioni. Cosa rappresentano per te le parole? Che significato dai alla parola “orizzonte” ?
Le parole sono una delle cose più importanti che abbiamo, perché sono lo strumento con cui mettiamo in ordine il mondo intorno a noi. Abbiamo sempre usato le parole, e le storie che portano, per dare un senso alla nostra esistenza. Sono il vestito con cui decidiamo di mostrarci, e il telo dietro il quale ci nascondiamo. La parola “orizzonte” per me è un allargamento delle possibilità, una distanza da colmare con il coraggio.
La verità è che non solo ascoltare è difficile, ma anche parlare. Il protagonista Vinpeel dipinge un profilo di ragazzi, una scelta narrativa ben fatta. Ci spieghi come è nato il personaggio
Ho deciso di utilizzare il punto di vista di un ragazzino per meglio raccontare il mondo che aveva intorno. Questa scelta mi permetteva di avere infatti una visuale inconsueta, dove la fantasia poteva facilmente mischiarsi alla realtà, dove l’impossibile diventava agevolmente possibile rendendo credibile il mondo del romanzo. Ovviamente sono in debito con il me bambino per quanto riguarda il personaggio di Vinpeel.
Il “tempo” è un elemento imprescindibile nel nostro quotidiano. Che valore dai al tuo tempo e alla tua scrittura nel tempo?
Sono una persona affamata di tempo, cui do un valore importantissimo visto che mi sembra di non averne mai abbastanza. Sono infatti in ritardo cronico su tutto, e vivo su un fuso orario tutto mio. Per quanto riguarda il valore della mia scrittura nel tempo… ammetto che non saprei rispondere
Peppe Millanta è il tuo pseudonimo, con il quale preferisci essere chiamato ( non ti interessa svelare il tuo nome). Per l’ appunto, cosa c’ è nel libro di Peppe Millanta? Ce ne vuoi parlare?
La ricerca della felicità, le seconde occasioni, la dolcezza.
Hai altri progetti per il futuro, un sequel o un nuovo libro. Per la musica , invece, hai qualche idea in cantiere?
Per quanto riguarda la musica a breve entreremo in sala per registrare un disco insieme al mio gruppo, la “Peppe Millanta & Balkan Bistrò”. A livello autoriale sto lavorando ad una sceneggiatura. Un sequel al momento non è previsto, ma chissà. Mai dire mai!
Se dovessi rivolgerti ai ragazzi oppure ai giovanissimi, come esordiresti? Hai qualche suggerimento per chi vuole ancora sognare?
Sicuramente quello di non arrendersi mai, e di tirare dritto nonostante i molti che proveranno a distogliergli dal loro percorso verso la felicità. La tenacia è fondamentale, ed è la misura della nostra voglia di arrivare dove vogliamo.
a cura di Matteo Spagnuolo