“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”. Daniel Pennac
Oggi è l’ultimo giorno della Fiera nazionale della piccola e media editoria, all’interno della manifestazione Più libri più liberi presso il Palazzo dei Congressi.
Un incontro variegato fra autori, editori, attori e lettori. 400 espositori, 60mila titoli, 280 appuntamenti in fiera, 140 iniziative in 50 luoghi della città.
Giunta all’undicesima edizione e promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori quest’anno la fiera si è arricchita di molti appuntamenti sparsi su tutto il territorio romano.
Tra stand rossi e libri dalle copertine colorate, a tinta unita, con un’immagine, lucide, cartonate o lisce ha preso il via il 6 dicembre, Più libri più liberi, un momento d’incontro tra gli editori e i lettori, con molti appuntamenti d’autore, dibattiti e conferenze sui mestieri dell’editoria e sulle novità che l’attraversano, quali ad esempio, l’introduzione degli e-book.
Uno spazio tutto dedicato ai bambini e ai ragazzi con stand appositi dove potranno avvicinarsi al piacere della lettura, toccando con mano i libri e scegliere quello che più li colpisce, non solo per la storia, ma anche per il tatto e l’effetto visivo.
È un posto pieno di passione e di entusiasmo.
Anche dagli occhi stanchi di chi è allo stand da molte ore, quando un visitatore gli fa domande sulla casa editrice e sulle pubblicazione quegli occhi riprendono vita e luce, come una mamma che racconta orgogliosa dei successi dei suoi figli, nascondendo e dimenticando, in quel momento, tutti i sacrifici e le fatiche sostenute per arrivare in quel punto.
Per chi ama leggere è il posto della “perdizione”: avere a disposizione tutta quell’offerta di testi ed immagini cattura ed emoziona, invoglia a sapere e conoscere testi dei quali s’ignorava l’esistenza.
I prezzi, ad onor del vero, non sono in tutti gli stand accessibili e, questo, è un po’ un limite per chi deve acquistare.
Perché se è vero che leggere è piacevole, utile ed interessante, è anche vero che non è una spesa che tutti possono permettersi.
Riuscire a mettere prezzi più bassi potrebbe, forse, essere un modo per “vendere” di più, facendo sì che si attivi una promozione della lettura e, al tempo stesso, un ricavo per la casa editrice che le permetta di vivere del proprio lavoro, vista la concorrenza delle grandi distribuzioni, in termini di vendite e di sconti.
Perché leggere è vitale, perché come scrive Daniel Pennac “il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”.
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