Ben nove squadre su 20 della English Premier league (EPL) sono sponsorizzate da società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse, per un totale di 100 milioni di euro, di cui oltre 47 mln investiti solo nella prima divisione britannica.
Il dettaglio delle società locali “attratte” dai marchi del betting e del betting: lo Swansea prende 5,1 milioni di euro, il Crystal Palace è sponsorizzato con un contratto da 4,45 milioni, l’Everton prende un cachet da 11,2 milioni, il Burnley incassa 3,34 milioni, il Newcastle, con il secondo contratto più ricco, percepisce 7,5 milioni, il Bournemouth, la società più povera (per modo di dire), introita 1,44 milioni, la “matricola” Huddersfield incasserà, in questa nuova stagione, più di 2 milioni. Ulteriori contratti vedono, in prima fila, West Ham (7,25 milioni) e Stoke City, l’unica società di calcio inglese sponsorizzata da una società di scommesse sportive con sede del Regno Unito. La crescita di questo settore riflette anche la cultura del “gioco” che permea fin nelle sue fondamenta la società e la cultura britannica. Non è un caso infatti che i bookie siano nati proprio in Inghilterra.