Tra le misure, il rinvio del saldo delle imposte 2019 e dell’accordo 2020, escludere il Covid dalla responsabilità penale delle imprese, accelerare sul 5G e banda larga per i meno abbienti, rinnovo dei contratti a termine, sanatorie su lavoro nero e contante
Imprese e lavoro come «motore dell’economia». Infrastrutture e ambiente come «volano del rilancio». Turismo arte e cultura come «brand del Paese». Una Pubblica amministrazione «alleata dei cittadini e imprese». Istruzione, ricerca e competenze «fattori chiave per lo sviluppo». Individui e famiglie «in una società più inclusiva e equa». Sono questi i 6 macro-settori e i 6 corrispondenti obiettivi del piano per la fase 3 che la task force guidata da Vittorio Colao ha presentato alla presidenza del consiglio. «Un’Italia più forte, resiliente ed equa», è l’obiettivo centrale del documento. Tra le proposte chiave, il rinvio per le imprese del saldo imposte 2019 e del primo acconto 2020, l’emersione del lavoro nero e la regolarizzazione del contate derivante da redditi non dichiarati, l’accelerazione dello sviluppo delle reti 5G; gli incentivi al reinsediamento in Italia di attività ad alto valore aggiunto; l’esclusione del ‘contagio Covid-19’ dalla responsabilità penale del datore di lavoro.
Rinviare il pagamento dell’imposte sui redditi di giugno-luglio. È una delle proposte più forti contenute nel capitolo «imprese e lavoro motore dell’Economia» del Piano Colao. La proposta chiede di «differire il saldo imposte 2019 e il primo acconto 2020». Sul fronte fiscale viene chiesto di rendere più agevole la compensazione dei debiti con i crediti fiscali, anche con i crediti esigibili verso la Pa.
Da segnalare anche due proposte di sanatoria nel capitolo ‘imprese e lavoro’. La prima è per l’emersione del lavoro nero che, sulla scorta del decreto Rilancio preveda l’emersione del lavoro irregolare in alcuni settori ma anche un mix di premialità (riduzione della contribuzione), paletti (dichiarazione di assenza di lavoro nero) e sanzioni (in caso di dichiarazioni del falso. Una seconda Voluntary Disclosure riguarderebbe invece l’emersione e la regolarizzazione del contate derivante da redditi non dichiarati con il pagamento di un’imposta sostitutiva e l’obbligo di investimento di una parte dell’ammontare (40-60%) per 5 anni in strumenti di supporto del Paese.
Accelerare lo sviluppo delle reti 5G anche prevedendo di escludere l’opponibilità locale quando protocolli nazionali sono rispettati. È quanto indicato nel piano Colao in cui si evidenzia per questo la necessità di «adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio».