IQ. 20/06/2013 – La relazione della Corte dei Conti: il sommerso schizza al 18%, secondo solo a quello greco. “Evasione grave, sul contrasto la strategia è ondivaga”.
Italiani tartassati dalle tasse. E oltre la metà del reddito va all’erario. La pressione fiscale `effettiva´ in Italia, ottenuta depurando il Pil dell’ammontare stimato dei redditi evasi, ha raggiunto infatti il 53 per cento, dieci punti oltre quella «apparente». Il dato è stato fornito dal presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampolino, in audizione presso le commissione Finanze e Bilancio della Camera.
«L’evasione fiscale – ha detto Giampaolino – continua ad essere per il nostro Paese un problema molto grave, tra le cause delle difficoltà del sistema produttivo, dell’elevato costo del lavoro, dello squilibrio dei conti pubblici, del malessere sociale esistente». Non solo ma, secondo Giampaolino, «l’aggravarsi della crisi economica ha reso evidente e clamoroso un fenomeno già noto da tempo: il ricorso ad una sorta di finanziamento improprio delle attività economiche attraverso il mancato pagamento di tributi (per lo più Iva) e contributi». Per quest’anno, fa sapere Confesercenti, non ci sarà alcuna inversione di rotta visto che il perdurare della crisi nel 2013 rischia di spingere la pressione fiscale fino a un picco del 44,4%. Ad aumentare sarebbe soprattutto il prelievo sui soggetti Irpef, da una parte «per effetto degli aumenti di addizionale deliberati da Regioni e Comuni, dall’altro attraverso il fiscal drag con un maggior prelievo di ben 416 euro per famiglia.
(Fonte La Stampa)