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Primarie. Renzi e la finta svolta a sinistra.

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sabato, Novembre 23, 2024

di Vladimiro Modolo (*)

Un trionfo annunciato. Ormai da giorni ne sentivamo parlare e le primarie non hanno fatto che confermarlo. Sarà Renzi l’uomo del cambiamento. Il sindaco “rottamatore”, che guiderà il centro-sinistra alla svolta.

Tanta era la voglia di facce nuove, che gli italiani hanno voluto dar fiducia a quel “giovane dalle idee giovani”, che parla al popolo, con un linguaggio semplice, diretto, ironico, e con quel dialetto toscano che mette tanta allegria.

Troppo “nuovo” Cuperlo, troppo “idealista” Civati. In 2, hanno ottenuto meno della metà delle preferenze del più “collaudato” Renzi.

Eh si, “collaudato” sii o mio signor Renzi, abile comunicatore, stimato anche da banchieri ed esponenti dell’alta finanza, convinto europeista, ben visto dall’area cattolica moderata e conseguentemente “cauto” sui temi etici e morali.

Dopo i fallimenti degli anziani (Veltroni, Franceschini, Bersani), largo ai giovani (giovani, si intende, solo in Italia, in quanto negli altri paesi europei a 40 anni, giovane non lo sei più), come se “giovane” fosse automaticamente sinonimo di capace e competente.

Priorità al lavoro (quale?), con più potere ai centri per l’impiego per favorire le assunzioni (come?). Più Europa, (come se non ce ne fosse già abbastanza), un’europa unita, forte, verso la costituzione degli Stati Uniti d’Europa sotto l’egida del liberismo economico e con la BCE a far da angelo custode, come la Federal Reserve in America (che culo!).

Cauti o contro sulle unioni gay, pronti ad aprire altri “cimiteri dei non nati”, perchè sui temi etici meglio non esporsi troppo.

La crisi è colpa del debito che va ridotto dal 132% del PIL, attraverso il contrasto all’evasione fiscale e la svendita del patrimonio pubblico (quel poco che ne è rimasto).

 direzioni

La sinistra candidata a governare ha ben poco di innovativo, a leggere i programmi, e ben poco in grado di contrastare la crisi economica trasformando la stessa in un’opportunità di crescita come vorrebbe Renzi.

Una sinistra che sia tale, di nome e di fatto, dovrebbe mettere al centro della sua agenda politica temi quali decrescita o crescita sostenibile,reddito di cittadinanza universale, beni comuni, soddisfazione dei bisogni primari. Dovrebbe avviare un discorso vero sul se e come stare in europa, ragionando di “default selettivo” piuttosto che di pareggio di bilancio e patto di stabilità.

Dovrebbe saper dire “si” ai diritti delle coppie omosessuali, difendere l’aborto (senza parlare di cimiteri fetali per poi correggere il tiro),discutere di forme alternative alla detenzione ed abolire i CIE.

Dovrebbe rifiutare la guerra, anche quando è degli altri, avendo il coraggio e la coerenza di rispettare la costituzione (e non di cambiarla in peggio).

Altro che rivoluzione e cambiamento, la sinistra di Renzi appare più in grado di navigare a vista.

L’Italia è pronta per la sua finta svolta politica.

Guardarsi in casa, all’esperienza locale messinese della giunta Accorinti, chissà che non possa servire ad un centro-sinistra in profonda crisi di identità.

 (*) Sociologo

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