IQ. 02/07/2013 – Buongiorno cari colleghi nonni, oggi vi scrivo in perfetto orario perche’ dovro’ partire alla volta di Roma; mia nonna Nike è stata ricoverata a causa di un malore, ha la febbre alta ed io sono abbastanza preoccupata.
A volte dolcissimi colleghi nonni, ci si rende conto che nonostante l’età e qui si parla di novantotto anni, quando si ama una persona, si soffre solo al pensiero di poterla perdere.
Oggi pomeriggio mi calero’ anch’io nel ruolo di nipote e correrò dalla mia nonna, da lei che mi ha vista crescere e divenire donna. Da lei che mi ha consolata ogni volta che avevo dei piccoli problemi, ma soprattutto da una delle poche persone che ha capito com’ero e come sono, perche’ a mio avviso, non esiste al mondo chi puo’ capirci come un nonno che ci ha cresciuti….
E per questo voglio rivolgermi al nipote della nonna che ieri pomeriggio, mentre scrivevo su questa piccola rubrica, mi ha spedito un messaggio, pregandomi di riportarlo integralmente e, direttore permettendo, vorrei farlo poiche’ è un problema piuttosto comune: “cara Laura, ogni giorno leggo la tua rubrica e ho deciso di scriverti affinchè pubblichi su di essa il mio messagio. Ho un nipote di dodici anni che vive giustamente con sua madre. Da quando è nato ho visto raramente Federico perchè comprendo la situazione di una ragazza-madre e non sono entrata in merito alla cosa perche’ mi e’ stato ordinato da mio figlio che non si è sposato.
Sono venuta a sapere che da qualche mese lui e sua madre si sono trasferiti in un paese vicino Viterbo dove vivono felici con l’attuale marito di quest’ultima e il fratellino di sette anni. Vorrei che Federico sapesse quanto lo porto nel cuore e quanto ho sofferto per essere stata tenuta fuori da questa situazione, ma che pur rendendomi conto che mio figlio non si è affatto comportato bene, lui resta il mio unico nipote. Non ho nessuna intenzione di disturbare l’intimità di una famigliola, ma chi mi conosce sa che pena mi porto nel cuore da dodici lunghi anni. Spero tanto che questa pagina venga letta da chi conosce la mia storia e che lo faccia sapere alla madre di mio nipote. Io non ho avuto modo di conoscere ne’ lei ne’ Federico, ma non è colpa mia se ho un figlio che non ha fatto nulla affinchè questo avvenisse. Nonna Sandra”.
Ebbene nonna Sandra, ho fatto ciò che mi è stato chiesto, ma non posso limitarmi a questo, vorrei che tu stessa capissi l’assurdità della siuazione che ti si è venuta a creare e che ammettessi di avere anche tu una parte di colpa. Cara sandra ora a scriverti non è nonna ciona, ma mamma Laura: ho un figlio di ventitre anni che vive ancora con me, ebbene se mai dovesse fare una cosa del genere, sono pronta anche a trent’anni a prenderlo a schiaffi e non ti sto invitando ad usare cattive maniere, ma solo a farti capire che sei stata derubata del TUO ruolo di nonna da un uomo che non è abbastanza maturo.
Il fatto poi che ti abbia ORDINATO di non intrometterti non è un’attenuante. Evidentemente era scritto nel tuo destino, ma il vero colpevole è solo tuo figlio che non si èvoluto assumere le proprie responsabilità e, cosa peggiore, ti ha costretta a fare come lui. Mi permetto di rispondere perche’ tu chiaramente sul messaggio hai scritto che lo riportassi integralmente.
Cari colleghi nonni, anche oggi da questa esperienza dobbiamo trarne le nostre conclusioni: non lasciamo che i nostri figli, nonostante i propri errori, pretendano da noi anche comportamenti inadeguati; il ruolo di nonni ci spetta comunque e noi ce lo dobbiamo tenere stretto! Invio un grandissimo abbraccio virtuale a Sandra che ha avuto il coraggio di scriverci e a tutti voi che leggete ogni giorno Informazione Quotidiana.
Un abbraccio virtuale anche a quell’insopportabile direttore di questo giornale accompagnato da tantissimi baci….sempre virtuali. Io corro a fare la nipote.
Nonna ciona