IQ. 03/07/2013 – Cari simpaticissimi e dolcissimi colleghi nonni, io mi trovo ancora a Roma poichè la mia adorata nonna sta male, mi rendo conto che ha una bella eta’, ma il dolore che ho provato vedendola in un letto d’ospedale è immenso.
Ieri i miei tre figli mi hanno accompagnata da lei ed hanno insistito affinchè rimanessi al suo fianco, ma è viva in me la speranza che si riprenda presto e torni a camminare, come ha fatto fino a pochi giorni or sono. In questo mondo dove si pensa solamente al futuro dei giovani dovrebbe essere piu’ naturale pensare anche al presente delle persone anziane.
Ieri durante il ricovero, ci siamo sentiti rispondere da un’infermiera che se volevamo un servizio migliore “i vecchi possiamo tenerceli anche a casa”, il tutto senza un minimo di etica professionale, che impone al personale medico e paramedico un atteggiamento che corrisponda almeno in parte al loro ruolo.
Prego il Signore di restituirmi nonna Nike più nuova di prima, anche se in cuor mio so che forse ciò non avverrà, ma la speranza non deve lasciarci mai e dobbiamo instillarla ogni giorno anche ai nipotini che vedono in noi degli essere quasi soprannaturali, in grado di risolvere ogni loro piccolo problema.
Sperando di non avervi afflitto, vi lascio al vostro lavoro di nonni e torno a calarmi nel ruolo di nipote, almeno fino a domani. Vi mando un abbraccio virtuale e vi ringrazio per essermi vicina, ho trovato diversi messaggi di solidarieta’ sulla mia bacheca e ve ne sono grata.
Nonna ciona