Pronta la missione italiana a sostegno alle popolazioni del Nord dell’Iraq. I ministri degli Esteri, Federica Mogherini, e della Difesa, Roberta Pinotti, hanno dato il via libera a un ponte aereo, con 6 voli, per la distribuzione attraverso l’Unicef di 36 tonnellate di acqua, 14 tonnellate di biscotti proteici, 200 tende da campo e 400 sacchi a pelo.
Il ministero della Difesa ha messo a disposizione un aereo C130J dell’Aeronautica Militare, l’equipaggio e specialisti dell’Esercito.
“L’aereo, che è già in zona, sarà impiegato per far arrivare aiuti umanitari della Cooperazione Italiana agli sfollati e ai profughi minacciati dallo Stato islamico e che hanno trovato rifugio nei campi delle Nazioni Unite nel nord dell’Iraq”, hanno spiegato il ministro Mogherini e il ministro Pinotti, “saranno distribuite 50 tonnellate di acqua e generi alimentari, oltre a 200 tende e 400 sacchi a pelo, provenienti dal deposito di materiale italiano nella base del Programma Alimentare Mondiale a Dubai”.
Il piano prevede due voli per oggi, sabato 16 agosto per la consegna a Erbil di 20 tonnellate di acqua e 8 di biscotti, un volo il 17 agosto (10 tonnellate di acqua e 4 di biscotti), un volo il 18 agosto (6 tonnellate di acqua e 2 di biscotti), un volo il 19 agosto (100 tende e 200 sacchi a pelo) e un volo il 20 agosto (100 tende e 200 sacchi a pelo).
La nuova operazione fa seguito agli stanziamenti già disposti nelle ultime settimane per aiuti di emergenza: 980mila euro a Oms, Pam e Unicef, e 1 milione di euro per attività organizzate sul posto da Ong italiane in raccordo con l’ambasciata italiana a Baghdad.
“La nostra preoccupazione, che ci sembra condivisa da tutte le forze politiche, è soccorrere i civili e proteggere le comunità cristiane e yazide”, hanno sottolineato Mogherini e Pinotti. “L’auspicio è che dal consiglio Affari esteri di domani a Bruxelles esca la decisione di un’azione forte, condivisa e congiunta di tutta l’Unione europea. Restiamo disponibili a riferire in Parlamento in qualsiasi momento, come abbiamo indicato in una lettera ai presidenti delle commissioni esteri e difesa di Camera e Senato”