È pronto il materiale smart capace di ‘pensare’, utilizzando gli stessi meccanismi al lavoro nel cervello umano: riceve i segnali provenienti dall’esterno, li rielabora e decide come reagire di conseguenza.
Si tratta di un materiale soffice e riconfigurabile, che rappresenta una nuova alternativa ai circuiti integrati, la tecnologia che è alla base dell’elettronica moderna, tra cui smartphone, automobili e robot. Il nuovo materiale è frutto del lavoro del gruppo di ricerca guidati dalla statunitense Università della Pennsylvania, che ha pubblicato i risultati ottenuti sulla rivista Nature.
Le potenziali applicazioni sono molte: dai sistemi autonomi per la ricerca e il salvataggio alla riparazione delle infrastrutture, fino a materiali bio-ibridi in grado di identificare, isolare e neutralizzare i patogeni presenti nell’aria.
“Abbiamo realizzato il primo esempio di un materiale ingegnerizzato in grado di percepire, pensare e agire simultaneamente in seguito a sollecitazioni meccaniche, senza richiedere circuiti aggiuntivi per elaborare tali segnali”, osserva Ryan Harne, uno degli autori dello studio.
“Il materiale agisce come un cervello in grado di ricevere stringhe digitali di informazioni che vengono poi elaborate – aggiunge Harne – dando luogo a nuove sequenze di informazioni digitali in grado di controllare le reazioni”.
I ricercatori, guidati da Charles El Helou, hanno reso infatti possibile per un materiale agire proprio come se fosse un circuito integrato: quando riceve stimoli esterni li traduce in informazioni elettriche, che vengono poi elaborate per creare risposte.
Il materiale smart può usare la forza meccanica, come qualcosa che lo deforma, per effettuare calcoli aritmetici complessi, oppure può rilevare e tradurre le frequenze radio per poi rispondere attraverso specifici segnali luminosi. Il prossimo passo, secondo i ricercatori, è ora quello di rendere il materiale capace di ‘vedere’, elaborando anche informazioni visive.