IQ. 27/05/2013 – Comunicato Stampa di Donato Robilotta Presidente del Consiglio delle Autonomie locali del Lazio
La cancellazione delle Province è un grave errore che non porterà a nessun risparmio sostanziale ma solo a un caos istituzionale e a un aumento degli enti territoriali e delle società regionali di gestione di servizi, per cui alla fine i costi aumenteranno.
Le Province non solo svolgono un ruolo insostituibile di collante dei nostri piccoli comuni e di rappresentanza dei piccoli territori presso la Regione ma sono enti essenziali per la gestione dei servizi di area vasta.
Infatti lo stesso Ministro del Rio, che pure oggi in maniera netta si pronuncia per la chiusura delle Province attraverso la modifica della Costituzione, riconosce però che i comuni per svolgere alcune funzioni sono troppo piccoli e le Regioni troppo grandi, per cui serve un ente intermedio che il Ministro individua nei consorzi tra i comuni.
Attenzione a non fare come in Sicilia dove al posto delle 9 Province soppresse è prevista la nascita di circa 23 consorzi intercomunali con tutte le varie strutture e il personale.
Non solo ma senza le Province le Regioni si prenderanno alcune funzioni, come la gestione delle strade, degli uffici del lavoro e della formazione, come l’ambiente, e non decentrerà altre funzioni come la gestione dell’acqua e dei rifiuti, che gestiranno con società ad hoc.
Aumenteranno così a dismisura gli enti regionali e la Regione da ente di programmazione diventerà sempre più un ente di gestione e somiglierà a un grande comune.