“Persino quando ti sogno, non potrebbe esistere un sogno più bello”, è una frase che forse in lingua originale riesce a rendere meglio il suo significato “ even when i dream of you, the sweetest dream would never do”. Il brano era inizialmente stato pensato per Céline Dion ma Joe Perry e Steven Tyler scelsero di trasformarlo in una delle più grandi rock ballads di tutti i tempi, con la firma degli Aerosmith. La canzone dal titolo “I don’t Want to Miss a Thing” è una dichiarazione di amore in cui Tyler parla in prima persona e oggi che raggiungiamo la metà del Mondiale le squadre possono parlare con la stessa dolcezza usata dagli Aerosmith direttamente alla Coppa del Mondo. Per ogni calciatore non può esistere un sogno più dolce di quello in cui alzano al cielo con la maglia della propria nazionale il trofeo scolpito nel 1974 dall’italiano Silvio Gazzaniga.
Adesso è arrivato veramente il momento di non perdersi nulla della rassegna iridata, che anche senza Italia ha regalato emozioni uniche.
Sono rimaste in sedici, alcune erano grandi attese in questa parte finale, ma altre saranno assenti illustri sostituite da squadre inaspettate con già l’etichetta della sorpresa stampata addosso.
Nel Girone A il Qatar non ha mai dato l’impressione di essere pronto per partecipare al Mondiale, mentre dall’Olanda sono arrivate tante certezze ed un primo posto mai in discussione. È un peccato per l’Ecuador che aveva impressionato nelle prime due partite e poi invece è crollato contro il Senegal garantendo ai Leoni della Teranga un posto nella fase ad eliminazione diretta.
Anche il Girone B non ha riservato sorprese: l’Inghilterra era la favorita e ha mantenuto le promesse rallentando solamente nel derby contro gli Stati Uniti che hanno ottenuto la qualificazione. Timothy Weah raggiungendo gli ottavi di finale, supera il padre George che aveva scelto la nazionale della Liberia. Gli americani sembravano una compagine inferiore rispetto ad altre nazionali a stelle e strisce, invece gli ottavi di finale sono un risultato di rilievo considerando che in Russia non erano presenti.
Il mondo del calcio sembrava essere capovolto per una giornata, il 23 novembre in Arabia Saudita viene dichiarata la festa nazionale perché il giorno prima la nazionale guidata da Hervè Renard era riuscita a sconfiggere l’Argentina di Leo Messi. Una partita preparata egregiamente dall’allenatore francese, con una trappola del fuorigioco impeccabile e i 5 minuti di fuoco che hanno portato al gol decisivo di Al Dawsari: l’Arabia Saudita aveva sconfitto una delle favorite per il titolo. Poi le sconfitte contro Messico e Polonia hanno portato ad una prevedibile eliminazione. Nel mentre anche l’Albiceleste dà una netta svolta al suo cammino in Qatar e vince il girone con due vittorie, scopre Enzo Fernandez a centrocampo e si affida ancora al fenomenale Lionel Messi. La Polonia accetta di non subire una goleada e quindi ringrazia l’Arabia per aver modificato la differenza reti del Messico.
Si interrompe la statistica dell’eliminazione ai gironi dei campioni in carica che aveva caratterizzato le edizioni precedenti, bastano due partite giocate con la squadra titolare alla Francia per vincere il suo raggruppamento. La sconfitta finale contro la Tunisia è una sorpresa ma è ininfluente per la qualificazione perché il gol di Leckie contro la Danimarca affonda, quasi clamorosamente, Eriksen e i suoi ma anche le Aquile di Cartagine. Per la seconda volta i Socceroos accedono alla fase ad eliminazione diretta, nel 2006 ci pensò Francesco Totti ad eliminarli e a lanciare gli azzurri verso il titolo.
Se il tempo si fosse fermato in quei tre minuti del gruppo E la sera del 1 dicembre 2022 sarebbe entrata nella storia del calcio: per tre minuti Spagna e Germania erano eliminate perché stavano perdendo contro Giappone e Costa Rica. I tedeschi riescono a ribaltare il risultato ma la loro eliminazione è una questione di millimetri, i giapponesi contro le Furie Rosse vincono grazie ad un gol al limite del regolamento, la FIFA chiarisce che il pallone sul cross di Mitoma era in gioco e quindi la rete decisiva è regolare. Tedeschi fuori ai gironi per la seconda edizione consecutiva, fatale la sconfitta all’esordio con i nipponici che addirittura chiudono al primo posto, ma gli sconvolgimenti del girone F li oppongono ad un’avversaria complicata.
La Croazia riesce a trascinarsi agli ottavi di finale, un pareggio contro il Marocco e una schiacciante vittoria contro il Canada garantiscono la qualificazione con due risultati su tre contro il Belgio, e li in quella decisiva partita Lukaku dà una grande mano a Modric; non colpisce, anzi fallisce ben 4 occasioni, il risultato di 0-0 elimina i diavoli rossi. Tuttavia, il loro fallimento non può essere imputato esclusivamente all’attaccante dell’Inter; un pareggio contro i vice campioni del Mondo dovrebbe essere considerato un buon risultato perché è la sconfitta subita contro il Marocco che li condanna a salutare il torneo ai gironi. La generazione d’oro si è esaurita.
Quanto accaduto al Brasile può essere simile alle sorti della Francia; una sconfitta all’ultima giornata non cancella le due solide vittorie dei primi due turni e non fa neanche un favore ai loro avversari che sono comunque eliminati. Aboubakar consegna una vittoria indimenticabile al Camerun ma a qualificarsi è la Svizzera che li aveva sconfitti all’esordio, con un gol di Embolo attaccante nato a Yaoundè, ma nazionalizzato elvetico. È uno dei pochi casi in cui si parla di gol dell’ex in una nazionale.
Cristiano Ronaldo affronterà Leo Messi solamente in finale, se entrambi dovessero raggiungere l’ultimo atto sarebbe il giusto finale della grande rivalità costruita negli ultimi 15 anni. Segnando contro il Ghana CR7 è diventato l’unico giocatore con un gol in cinque diverse edizioni dei mondiali: 2006, 2010, 2014, 2018 e 2022. Messi non segnò nell’edizione 2010 quando l’Argentina raggiunse i quarti di finale. La sconfitta portoghese con la Corea è simile a quelle di Francia e Brasile, con l’unica differenza che i sudcoreani accedono agli ottavi grazie a questo risultato eliminando Uruguay e Ghana che nel 2010 si affrontarono in un memorabile quarto di finale, mentre oggi sono eliminate ai gironi.
Per il Sud America sarebbe un’edizione deludente se non fosse per Messi e Neymar, o meglio Tite considerando che O’Ney ha lasciato il campo per infortunio ed è ancora in dubbio la sua partecipazione alla prossima partita del torneo. Africa e Asia sorprendono con 5 squadre in totale agli ottavi, il Nordamerica non ha più il Messico ma ritrova gli Stati Uniti mentre l’Europa dopo i gironi sarà senza due delle quattro semifinaliste di Euro2020. Germania, Uruguay e Italia sono le tre campionesse che non prenderanno parte alla fase ad eliminazione diretta.
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