Rallentano le assunzioni a tempo indeterminato, mentre crescono sia i rapporti a termine che il ricorso ai voucher per il lavoro accessorio. Il mercato del lavoro riflette l’andamento dell’economia italiana, che incide sulla propensione delle imprese ad assumere.
La decontribuzione sulle assunzioni con i contratti a tempo indeterminato è stata confermata anche quest’anno, ma è diventata meno “appetibile” rispetto al 2015; lo “sconto” contributivo è passato da un massimo di 8.060 euro a 3.250 euro annui, per una durata che è scesa da 3 a 2 anni. C’è anche questo aspetto che va considerato nella lettura dei dati dell’Inps che evidenziano come tra gennaio e luglio la percentuale di rapporti di lavoro a tempo indeterminato attivati sul totale dei rapporti di lavoro si ferma al 29,9% contro il 39,3% del 2015 e il 32,4% del 2014.