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Riattivare il settore dell’edilizia e delle ristrutturazioni in chiave green

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“Troppo complicato”, lamentano gli addetti ai lavori. E sono ancora parecchi gli aspetti sui quali serviranno dei chiarimenti da parte del governo. Intanto, però, l’esecutivo dichiara guerra ai furbetti, mettendo in campo multe salate e controlli serrati contro chi vuole indebitamente usufruire della misura.

Questa dovrebbe riattivare il settore dell’edilizia e delle ristrutturazioni in chiave green. Ma il fisco stringe sui controlli. L’Agenzia delle entrate sta infatti mettendo a punto una struttura apposita per verificare dettagliatamente le eventuali violazioni delle richieste del Superbonus. Lo Stato condurrà le verifiche sulle cartelle dei contribuenti che potranno avere una durata anche fino a otto anni. Un arco di tempo molto ampio.

Sotto osservazione finiranno le opzioni per la cessione e lo sconto in fattura.

Il fornitore che ha applicato lo sconto o i cessionari che hanno acquistato il credito d’imposta potrebbero incorrere in sanzioni serie. A destare preoccupazione per i funzionari delle Entrate sarebbero le possibili furberie. Di fronte a un caso di concorso nella violazione, il fornitore o cessionario compiacente parteciperebbe in modo solidale. La multa va dal 100% al 200% dei crediti inesistenti utilizzati.

L’Agenzia delle entrate di norma si occupa di controlli di natura prettamente documentale, ma in questo caso le indagini non saranno limitate a verifiche fiscali. Per situazioni particolarmente sospette, l’Agenzia e farà ricorso al tribunale, in quanto ha l’obbligo per legge di inoltrare gli atti alle procure. A loro volta i magistrati avranno poi il compito di indagare sull’eventuale reato di indebita compensazione di crediti non spettanti o inesistenti. A questo punto il fisco deve procedere al recupero dell’importo equivalente. Coloro che avranno goduto illegittimamente degli incentivi dovranno pagare la somma portata in detrazione, maggiorata di interessi e sanzioni.

Sul Superbonus, come dicevamo, c’è però ancora molta confusione. Al centro, in primis, la questione del “tetto di due unità” che ha confini ancora da definire completamente, soprattutto quando è collegato al traino di interventi agevolati attraverso l’ecobonus. Secondo quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, le persone fisiche che effettuano gli interventi dell’ecobonus su singole unità immobiliari possono essere agevolate con il superbonus del 110% solo se corrispondenti a un numero massimo di due unità immobiliari. Questa limitazione non si applica, però, per gli interventi effettuati sulle parti comuni.

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