“La ricerca onco-ematologica in Italia è un’eccellenza, ma i finanziamenti pubblici sono bassi mentre le aziende farmaceutiche fanno un grande lavoro, finanziando di fatto il 90% dei progetti di ricerca in questo ambito”. Lo ha detto Mario Boccadoro, ematologo, professore emerito dell’Università di Torino e presidente della Giuria che ha selezionato i progetti vincitori del bando Sanofi per la ricerca indipendente. Intervenendo alla puntata di “ANSA Incontra” promossa per annunciare i vincitori del bando e fare il punto sulla ricerca in Italia, Boccadoro ha affermato che “fare ricerca oggi, in Italia, significa affrontare una situazione a luci ed ombre”. La luce è rappresentata, appunto, dalle competenze: “Si parla di fuga di cervelli dall’Italia, ma tutti sanno che i laboratori americani sono pieni di italiani”. L’ombra, invece, sta nel poco sostegno che il settore riceve dalle Istituzioni e dalla politica: “La ricerca in Italia è finanziata con appena 1,25% circa del Pil, che è un po’ meno di un quarto di quello che spende la Germania”. Per l’ematologo “la politica sembra non interessarsi alla ricerca”. A conferma delle sue parole ha citato il decreto Lorenzin del 2017: “Un provvedimento importante per la ricerca, che prevedeva una serie di decreti attuativi da realizzare entro 60 giorni. Ne è stato fatto da poco uno sui Comitati Etici. Solo uno. Eppure dal 2017 al 2022 sono passati ben più di 60 giorni”. Boccadoro ha quindi espresso soddisfazione per l’impegno di Sanofi con il bando“Research to Care Onco-hematology Editon”, nato per valorizzare la ricerca e l’innovazione in onco-ematologia con particolare riferimento al mieloma multiplo. “Abbiamo analizzato in tutto 21 progetti, tutti di qualità eccellente, scegliendo i due progetti vincitori, a cui si sono aggiunge due menzioni speciali”, ha spiegato. Per l’ematologo l’annuncio di Sanofi in merito a un nuovo bando per l’anno 2022-2023 “è una buona notizia per i futuro dei ricercatori”.
In collaborazione con Ansa e Sanofi srl