“Sognare è la cosa più importante nella vita” parola di Jasmine Paolini, finalista al Roland Garros. L’azzurra è entrata nella storia del nostro tennis, in un anno magico per i ragazzi e le ragazze tricolore abituati a tenere una racchetta in mano. Superando Mirra Andreeva, 17enne russa alla quale è affidato il futuro del tennis, Jas ha raggiunto per la prima volta l’atto finale di uno Slam, qualcosa che non accadeva dall’edizione monocolore azzurra di USOpen 2015. “Sono così felice di essere riuscita a sognare questo momento” ha continuato la tennista, e ora ha la certezza che quel desiderio che l’ha sempre accompagnata -giocare uno degli atti conclusivi dei quattro tornei più importanti del circuito- si trasformerà in realtà nella giornata di Sabato, quando si contenderà la Coppa dei Moschettieri femminile con la numero uno del mondo Iga Swiatek. La finale dell’Open di Francia mancava all’Italia femminile addirittura dal 2012 quando a raggiungerla fu Sara Errani, l’attuale compagna di doppio di Jasmine con cui venerdì cercherà di replicare quanto fatto contro Andreeva (le due affrontano Kostyuk/Ruse in semifinale del doppio). Ripercorrere la carriera della 28enne di Castelnuovo di Garfagnana inizia ad essere qualcosa di superfluo, come lo è per Sinner, considerando che l’azzurra si sta ritagliando, soprattutto in questa stagione un ruolo da protagonista nelle cronache sportive ed è ormai diventato un volto noto del tennis italiano. Come Jan, a questo punto della carriera Jas non ha bisogno di presentazioni: Sinner che il suo Slam lo ha già vinto è in cima alla classifica mondiale, ma pensandoci, un’ eventuale successo nella finale contro 1ga potrebbe ridurre il gap di risultati che separa i due idoli nazionali della racchetta. Jas ha trascinato l’Italia all’ultimo atto di Billie Jean King Cup (l’equivalente femminile della Davis vinta dalla Volpe Rossa), come Jannik, ha vinto un Masters 1000 in questo 2024 a Dubai (superando in finale l’attuale compagna di Jan, Anna Kalinskaya), e adesso è ad una sola partita dal suo Slam. Una serie di soddisfazioni alla quale si aggiunge anche il titolo agli Internazionali d’Italia vinto in doppio con Errani. Certo, contro 1ga le speranze sono quasi nulle, la polacca è abituata a dominare ogni avversaria, persino coloro che in passato sono riuscite a farla tremare (e la finale degli Internazionali con Sabalenka ne è un esempio). Jasmine dovrà riuscire a scatenare la tempesta perfetta nella mente di Swiatek, una giocatrice in serie positiva da 18 partite che negli ultimi tre tornei ha perso solamente tre set, contro Osaka, Sabalenka e Haddad Maia, e ha inflitto per sei volte un 6-0 alle sue avversarie. Se 1ga dovesse iniziare a pensare a queste statistiche potrebbe aprirsi uno spiraglio per l’azzurra. Solo una giocatrice ha realizzato il tris della terra rossa composto da Madrid, Roma e Roland Garros nella stessa stagione, ed è Serna Williams nel 2013, un record che, con una buona dose di tifo per la nostra azzurra, speriamo resti in mano a Serena, almeno per quest’anno.
Parigi Azzurra
Ormai da anni l’esperimento della terra azzurra apportato a Madrid nel 2012 è stato accantonato. Tuttavia, questa edizione del Roland Garros ha dato una profonda tinta di azzurro al rosso clay parigino. Nella Ville Lumiere si sta diffondendo un’aura di magia tricolore, molto simile a quella che calò su Tokyo nell’agosto 2021 quando il Team Italia fu protagonista delle migliori Olimpiadi della sua storia. In una sola giornata Jasmine Paolini e la coppia Bolelli/Vavassori hanno raggiunto la finale di uno Slam, la seconda in stagione per il duo azzurro (a Melbourne persero con Bopanna/Ebden proprio coloro che sono stati sconfitti in semifinale), la prima assoluta per Jas. Tra circa un mese e mezzo i nostri atleti saranno ancora a Parigi per sfilare sulla Senna, e i tennisti italiani torneranno nel complesso del Roland Garros con la speranza di ripetere l’esperienza di questo canonico appuntamento della stagione. Pensare di raggiungere quattro finali era qualcosa di surreale alla viglia del torneo; ancora di più lo era solo qualche anno fa, quando nel tennis femminile la generazione si stava disperdendo (Schiavone, Pennetta, Vinci, Errani sono le altre 4 finaliste Slam insieme a Paolini) e quello maschile esultava per un semifinale ottenuta proprio qui da Cecchinato. Oggi, sognare il quattro su quattro è sempre difficile, ma perlomeno siamo a metà dell’opera: in contemporanea giocheranno Errani/Paolini nel doppio femminile contro Kostyuk/Ruse e soprattutto la partita più attesa dell’intero torneo, Sinner contro Alcaraz. L’Italia sogna quindi un poker che passerebbe agli annali, anche se si dovesse poi rivelare una collezione di sconfitte sul più bello; d’altronde la stagione 2023 del calcio italiano è ricordata come l’anno delle 4 finali (Conference, Europa, Champions League e Mondiale Under 20), anche se sono state tutte perse. A differenza di quel 2023 noi speriamo che almeno nel tennis, uno dei 4 titoli possa essere raggiunto, intanto prepariamoci a gustare l’atto decimo della saga dei Sincaraz. L’impressione è che, come direbbe Ligabue, “Il meglio deve ancora venire”.