L’ultimo di Rafa e il primo di Carlitos. Ancora una volta il tennis gioca lo scherzo del passaggio di consegne tra Nadal ed Alcaraz, peraltro il nuovo campione iberico vince il torneo del Re fermando prepotentemente l’ultimo giustiziere del maiorchino, Alexander Zverev. Il Roland Garros chiude la stagione canonica sul rosso, quella della primavera-estate che ha visto trionfare Tsitsipas (Monte Carlo), Rublev (Madrid), Zverev (Roma) e ora Alcaraz. Quattro campioni diversi, e un nuovo numero uno al mondo, il nostro jannik Sinner, attendendo il bis parigino delle Olimpiadi.
L’ultima di Rafa con un occhio alle Olimpiadi
Il Roland Garros 2024 ha rischiato di diventare un torneo atipico in una stagione atipica. Un primo passaggio per Parigi prima di affrontare le Olimpiadi su questi stessi campi che è stato condizionato da un meteo non propriamente estivo. Questa edizione ha congedato il suo 14 volte campione e consegnato il primo alloro al suo successore, era dal 2016 che si vedevano solamente due vincitori (Rafa e Nole) nella Ville Lumiere, e Alcaraz è diventato il primo Next Gen a trionfare. Nei giorni iniziali sembrava quasi di assistere ad uno slam indoor a causa della pioggia che continuamente andava ad interrompere i campi secondari, dove si sono comunque consumati match indimenticabili, fin dalle qualificazioni. Pensiamo a Diego Schwartzmann che contro Halys inizia a palleggiare portando sul campo un’edizione tennistica della scorsa finale dei mondiali di calcio. Ricordiamoci poi di una battaglia tra Rune e Cobolli in cui il romano si è trovato avanti 5-0 nel supertiebreak ed alla fine ha perso la partita. Lo spettacolo non è mancato, anche se le ultimi fasi non hanno rispettato le aspettive: sia Alcaraz e Sinner che la finale sono state partite ricche di errori e scarse di vincenti, non esattamente quel che ci si aspetta nell’ultimo weekend di torneo. Su questo Roland Garros non può che calare un triste sipario, che lascia con l’amaro in bocca non tanto per la meritata vittoria di Alcaraz o per la sconfitta di Zverev, ma soprattutto per l’ultima comparsa di colui che da queste parti è considerato un Sovrano assoluto che per l’ultima volta si è sporcato le scarpe con la terra rossa dello Chatrier. Nadal dopo la brutta figura di Roma ha ricevuto il doveroso bagno di folla ad ogni allenamento, ma l’ingeneroso sorteggio lo ha portato ad un’eliminazione al primo turno contro l’Adone Teutonico mal digerita dai suoi tifosi. Alex non è poi riuscito a riscattare quel doloroso ricordo del 2022 perdendo in finale, ma adesso attende di nuovo Rafa a Parigi, in piena estate nel torneo a cinque cerchi di cui Zverev è detentore della medaglia d’oro.
Tris di Alcaraz: terzo Slam del murciano
Si conclude con il terzo Slam vinto dal Murciano Carlos Alcaraz. A Zverev manca ancora l’ultimo passo per la consacrazione, perde una finale Slam al quinto set e interrompe la striscia di 12 partite vinte consecutive, quindi sfuma l’occasione di “raccogliere sui campi arancioni” come canterebbero i Coldplay. Effettivamente l’Adone Teutonico si presentava all’atto conclusivo con alcuni dubbi e tante ore di tennis nelle gambe: Griekspoor era in vantaggio di due break al quinto set (del terzo turno) ed è stato sopraffatto dall’ansia da traguardo. Passato il primo grande brivido c’è stato poi quello degli ottavi contro Rune che pur giungendo affaticato ha trattenuto Alex in campo per altre 4 ore e 15 minuti. Poi tutto liscio contro uno stanco De Minaur e un acciaccato Ruud. Per Alcaraz il cammino verso la gloria è stato senza dubbio più semplice: una piccola insicurezza contro De Jong e poi un dominio con Korda, Auger Aliassime e Tsitsipas fino allo smash fallimentare di Jannik che ha consegnato al murciano il quarto set e forse l’intera partita. Per un momento il tedesco ha pensato anche di vincerlo questo Slam, ha pensato di poter cavalcare l’onda dell’entusiasmo per aver ribaltato il terzo set, ma poi gli errori e la condizione fisica incerta di Alcaraz (ha chiamato per due volte il fisioterapista in campo nel IV set) sono spariti, così due game horror di Alex nel quinto parziale hanno conferito al murciano il terzo titolo Slam della carriera.