Dall’11 marzo al via il campionato nazionale di Ruzzle. Per partecipare al campionato, organizzato dalla Media Company WebHub, basta iscriversi gratuitamente sul sito www.ruzzoliamo.it.. Vince chi scopre il numero più alto di parole possibili partendo da uno schema di 16 lettere. I premi in palio sono un Mac Book Pro e dei buoni acquisto per prodotti tecnologici. Gli iscritti sono oltre 22 mila e si aspetta un torneo senza esclusione di “lettere”, ops, colpi.
Ogni utente riceve otto vite e, una volta scaricata la app dedicata, potrà sfidare gli avversari, “uno contro uno”. Chi vince scala un livello, chi perde consuma una vita. Vince chi entro l’ultimo giorno di gare avrà raggiunto il livello più alto. Ruzzle, versione moderna del paroliere, ha preso piede in pochissimo tempo, diventando una vera e proprio mania, oltre che una moda. Dai dati forniti da Mag Interactive, la società svedese che ha creato l’app, in Italia i “Ruzzle dipendenti” sono 7 milioni e ogni giorno si giocano oltre 100 milioni di partite di cui 30 solamente nel nostro paese. La Mag Interactive iniziò a lavorare a Ruzzle nell’autunno 2011 e all’inizio lo pubblicò con il nome di Rumble. Il successo internazionale arrivò nel dicembre 2012 e la moda del gioco si diffuse così velocemente che Ruzzle a gennaio 2013 contava più di 10 milioni di giocatori in 128 diversi paesi. Il gioco è basato su un sistema di sfide online e per iniziare una partita il giocatore dovrà trovare un avversario da sfidare. Ciascuna partita è divisa in tre round e il punteggio finale è dato dalla somma dei punteggi ottenuti nei singoli round. In ciascun round il giocatore ha a due minuti a disposizione per formare il maggior numero di parole di senso compiuto con le sedici lettere a disposizione nella griglia 4×4 sullo schermo. Le parole devono essere di almeno 2 lettere e devono essere formate utilizzando lettere adiacenti fra loro in orizzontale, verticale o diagonale. Un gioco che è divenuto una vera e propria mania tra i possessori degli smartphone e non solo.