IQ.12/12/2012 – Donato Robilotta Coordinatore dei Socialisti Riformisti – già Consigliere Regionale del Lazio.
Ho profondo rispetto per le proteste dei cittadini, ma quando sento le proteste degli amministratori locali sui tagli alla sanità, che il commissario Bondi vorrebbe fare e che avrebbero dovuto fare loro, comprendo il voto di protesta verso i grillini.
Il Lazio ha un numero di posti letto in eccesso e di parecchio, rispetto a quanto prevedono gli attuali parametri (3,7 per mille), stabiliti con un provvedimento che ha avuto il benestare della conferenza delle Regioni. Ha un disavanzo pesante, nonostante gli sforzi fatti in questi ultimi anni, che secondo stime ministeriali rischia di essere superiore a 8-900 milioni di euro, e in ogni caso è il più alto tra tutte le regioni, cosa che ha provocato un surplus di tasse ormai insopportabile.
C’è stato in questi anni un calo del disavanzo dovuto soprattutto al blocco del turn-over che ha abbassato il livello dei servizi e non può essere prolungato per altro tempo, altrimenti si rischia l’implosione completa del sistema.
Poco è stato fatto sul versante della ristrutturazione della rete ospedaliera e della riconversione, che è la madre della riforma strutturale da fare.
Le cose che Bondi ha detto di voler fare sono scritte nel piano sanitario e nel provvedimento di riordino della rete ospedaliera e dovevano già essere fatte.
E’ evidente che Bondi sta solo togliendo le castagne dal fuoco ad una politica imbelle e irresponsabile che sa solo protestare.
Le critiche fanno parte del gioco ma i politici hanno il dovere di fare proposte alternative: se non quei tagli cosa per far scendere il disavanzo e rendere compatibile l’attuale servizio sanitario con la situazione economica che abbiamo di fronte.