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Sanremo 2025, Carlo Conti l’eredità di Amadeus: Un nuovo ritmo alla Balorda Nostalgia dell’Ariston.

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giovedì, Febbraio 20, 2025

Tutta l’Italia. Slogan perfetto di Gabry Ponte per il 75esimo Festival di Sanremo, l’evento che per una settimana l’anno riunisce il paese spingendolo di nuovo tra le braccia di Mamma Rai. E’ il nostro Superbowl, l’unico in grado di competere veramente con i nuovi Dioscuri dell’intrattenimento quali Tik Tok, Instagram, Netflix e Spotify. Non è mai facile vincere il confronto, quest’anno poi si aggiungevano delle difficoltà in più che si presentavano sotto forma di incognite e che alla fine si sono rivelate vincenti. Il cambio del conduttore in primis. Non era facile raccogliere l’eredità di Amadeus-Fiorello che avevano dato nuova vita all’evento inserendo i caratteri del mainstream, volenti o nolenti, con delle gag e degli episodi diventati l’icona del nuovo Sanremo al tempo dei social (come dimenticare la sparizione di Bugo o il balletto di John Travolta).

Carlo Conti

Il ritorno di Carlo Conti, otto anni dopo i festival del “Tutti cantano Sanremo” riporta una nuova centralità alla musica. Lo dice da subito, si proclama antifascista nella conferenza stampa della viglia e poi espone la sua filosofia della conduzione, politica e gossip si accomodano fuori l’Ariston. E’ prima di tutto una competizione canora, non può diventare un comizio politico o un “Isola di Sanremo”. Oltre ai monologhi, che ormai erano diventate delle vere digressioni notturne durante le edizioni di Amadeus, sono anche aboliti anche i dissing, i gossip e le antipatie reciproche al punto che Fedez (protaognista per le vicende extrapalco in una delle edizioni Ama-Fiore) ha cantato, nella serata cover una versione di “Bella stronza” di Marco Masini adattata ai tempi, in cui sono state eliminate le frasi a rischio polemica. Un scansione svizzera dei tempi, rapidità, velocità, Conti viene più volte ripreso giocosamente per questo motivo dai suoi co conduttori, scegliendo una strategia in controtendenza con il predecessore. Divertenti gli scambi di battute tra Amadeus e Fiorello a notte inoltrata, ma appartengono al passato, in quest’edizione e nelle prossime difficilmente vedremo la faccia sconsolata di Marco Mengoni che mostrava il cartello “Daje che siamo a Metà” quando già la gran parte degli spettatori avevano raggiunto e superato il loro abitudinario orario del sonno. Un cambiamento che premia Carlo Conti anche negli ascolti, superato Amadeus fermatosi alla media del 66,2% di Share contro il 67,1 del 2025, Addirittura la momento della festa di Olly e i complimenti di Lucio Corsi lo share tra i giovani ha toccato il 97.5%. Accurata e coinvolgente la scelta degli ospiti che sono state le vere star dell’edizione nella quale forse è mancato un personaggio di spicco tra i concorrenti. Jovanotti ha portato energia con i batteristi dei Rockin1000 sparsi per la città, i Duran Duran hanno iniettato quella dose di Rock anni Ottanta quasi totalmente assente in questa edizione. Damiano David sul palco dove è nato i suo (loro) primo successo mondiale ha completato la trasformazione da frontman a solista internazionale, i Manesekin quest’anno si sono esibiti all’Ariston a rate considerando la comparsa di Victoria il giorno dopo insieme Simon Le Bon. Infine Venditti che ha ricevuto il premio alla carriera senza mai aver partecipato al festival, in molti anni e con molte delle sue hit non ci sarebbe stata competizione, generoso nel far vincere gli altri.

Carlo Conti e Antonello Venditti

Sanremo 2025, la Gara: Olly risale la classifica con record di Marta Donà

Ciao ma’, Ciao pa’. E’ assurdo ma è successo” Il commento di un ragazzo di 23 anni che è tornato a Sanremo due anni dopo il 24esimo posto anonimo e, con un imminente tour già sold out, ha messo sul piatto la sorpresa più grande vincendo. Federico Olivieri in arte Olly nasce a Genova nel 2003, ha per modello De Andrè e nella serata delle cover lo ha dimostrato cantando Il pescatore. In parallelo al percorso musicale che ieri ha avuto il suo picco (per ora), ha completato la laurea in Economia e Management scrivendo canzoni tra un esame e l’altro. Le musiche di Vasco, il rugby e la Sampdoria (Ha vinto il derby della Lanterna con Bresh che nei giorni scorsi aveva però “barattato” il sogno del successo personale a Sanremo con un futuro luminoso per il grifone), queste le passioni del nuovo campione di Sanremo. Lo si denota dal fisico, 1 metro e 95 e una struttura muscolare che lo hanno spinto a scegliere lo sport e non il conservatorio, lasciato dopo 4 anni di studi con la viola e il pianoforte. Nel 2022 ha iniziato a meditare seriamente di dedicarsi interamente alla musica, quando un suo primo singolo ottenne 5 milioni di visualizzazioni su Tik Tok e poi è intervenuta la mano magica della sua manager. Marta Donà, la donna dei record: un suo cantante festeggia il successo nella Città dei Fiori per la quarta volta, (due volte Menogni, una Angelina Mango e ora Olly) e lei stessa ha battuto il record di vittorie consecutive appartenuto a Caterina Caselli. A proposito della campionessa in carica, la notorietà di Olly ha avuto un primo picco proprio a settembre del 2024 quando insieme ad Angelina ha pubblicato “Per Due Come Noi” in quello che ora sembra a tutti gli effetti un passaggio di consegne.

Sarah Toscano

Sanremo 2025, la gara degli altri: l’Ariston insorge

E la gara degli altri? Lucio Corsi secondo, ennesima rivelazione su un podio dal pronostico difficile. E’ lui a portare uno sprazzo di rock all’interno dell’edizione, con il trucco glam in stile Kiss o David Bowie e il coraggio di osare nella serata cover duettando con Topo Gigio. Al terzo posto si afferma il cantautorato di Brunori Sas che ha scelto il tema dell’amore familiare con un brano dedicato alla figlia. Concetto simile, ma con un maggior tasso di commozione per Simone Cristicchi. Il vincitore del 2007 (con Ti regalerò una rosa) si aggiudica il premio Sala Stampa Lucio Dalla con il testo dedicato alla madre affetta da un malore che la porta a regredire e a dimenticare gli affetti (il dramma dell’Alzheimer). I top 5 c’è poi Fedez con “Battito” e con le misteriose lenti a contattato nere, fiore all’occhiello della sua scelta stilistica per questo Sanremo in cui tiene fede alla strofa “Dentro i miei occhi, guerra dei mondi”. E’ stata anche la serata dell’insurrezione dell’Ariston che avrebbe incoronato vincitori per acclamazione Achille Lauro e soprattuto Giorgia. Fa rumore, tanto, la loro esclusione dai cinque superfinalisti e quando la vincitrice della serata cover (al fianco di una magistrale Annalisa sulle note di Adele) torna un’ultima volta sul palco per ricevere il premio Tim scoppia nella commozione sentendogli spettatori urlare in coro “Hai vinto”. “La vera gioia è l’affetto del pubblico soprattuto dopo questi anni ha un valore instimabile. Non so se lo merito” ringrazia la conduttrice di X Factor. A proposito, questo Sanremo ha certificato una sorta di riscatto del talent di Sky che, pur portando Giorgia e Cattelan (conduttori), Francesca Michielin (vincitrice e conduttrice), Achille Lauro e Fedez (giudici), Settembre, Noemi, finisce per perdere il confronto con Amici. In classifica entra poi chi punta sulle vendite con Hit radiofoniche, è il caso di Kolors e Coma Cose, anche se il vero tormentone del festival lo ha realizzato Gabry Ponte. Oltre al gruppo degli immancabili, dei nuovi veterani per numero di partecipazioni come Noemi, Irama, Francesca Michielin, c’è stato il tentativo di sublimazione del pop, siamo alla ricerca di una Sabrina Carpenter o di una Taylor Swift italiana. Ci hanno provato Rose Villain e Clara, ma ad esserci andata più vicina è Sarah Toscano, la più giovane in gara, Regina del Fantasanremo. Ennesima rivelazione, ultima vincitrice di Amici che, un po’ come Jannik Sinner e Olly, ha dovuto scegliere tra due passioni: la musica e lo sport, nel suo caso il tennis dove poteva diventare una grande promessa essendo semiprofessionista quando aveva solo 16 anni. Ci sono stati momenti di commozione e di emozione, ad esempio con Edoardo Bove o con i bambini prodigio tipo il piccolo Mozart della serie su Peppino Di Carpi oppure con lo Young Sheldon enciclopedia storica del Festival. Le scelte di Carlo Conti sono state accurate nei co conduttori; la forza vitale di Bianca Balti, la comicità di Nino Frassica, il ritorno a 25 anni dall’esordio di Alessia Marcuzzi, ma anche la reunion su un palco con Miriam Leone, proprio lui l’aveva infatti incoronata Miss Italia nel 2008. Questo è il nuovo Sanremo che si destreggia tra una Balorda Nostalgia e alcuni momenti Amarcord. Con un Carlo Conti che Voleva essere un duro imponendo tempistiche ferree, scandendo ogni Battito stabilendo Il ritmo delle cose a questi Incoscienti giovani che vivono la Febbre del palco assistendo a momenti (Bove e Bianca Balti) che fanno gridare Viva la Vita sperando di poter provare le stesse emozioni di Sanremo Mille vote ancora.

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