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Sci Alpino, sognare in grande si può: Brignone, Goggia e la coppa del mondo.

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Prove generali. Tra poco più di un anno, su quella stessa pista le protagoniste del weekend appena trascorso si daranno battaglia per l’oro olimpico, il che significa che la tappa di Cortina di Coppa del Mondo è stata una prova generale, che il team Italia ha superato a pieni voti. Prima Sofia Goggia nella discesa e poi il giorno dopo Federica Brignone in Super G, due vittorie che certificano la supremazia di Sofi sull’Olympia delle Tofane e rafforzano la candidatura di Fede alla coppa del mondo generale. Infatti adesso il vantaggio sul secondo posto della svizzera Camille Rast inizia a diventare importante, 106 punti. 3-2 per l’azzurra nel confronto diretto a distanza per quanto riguarda le vittorie, l’elvetica è una specialista delle discipline tecniche e ai successi in slalom di Killington e Flachau ha aggiunto anche due podi, a Gurgl e poi in gigante sulla pista che avrebbe dovuto consegnare la centesima vittoria a Mikaela Shiffrin e che invece l’ha costretta ad un’interruzione della stagione. La Regina delle nevi americana potrebbe tornare ai mondiali di Saalbach, altro grande obiettivo per tutte le sciatrici di punta del circo bianco. La sua assenza ha proprio aperto la strada a Rast (nello slalom principalmente), Brignone ed Hector che attualmente è terza. Shiffrin è stata in grado di vincere la coppa cinque volte e visto l’infortunio con ogni probabilità quest’anno ha posto il circolletto rosso sul calendario per Saalbach dove vorrà difendere il titolo in gigante giunto due anni fa a Meribel quando prevalse su Brignone per dodici centesimi. Federica quella coppa del mondo generale, la sfera di cristallo più ambita dello sci alpino l’ha già conquistata nella stagione spezzata dal Covid, il 2019-20 grazie a cinque successi giungendo avanti propio a Mikaela Shiffrin e senza passare da Cortina (la Regina delle Dolomiti quell’anno avrebbe dovuto ospitare le finali stagionali, ma il lockdown ha fatto saltare ogni programma). Ripetersi cinque anni dopo, quando è già diventata la meno giovane a vincere una gara in coppa del mondo la consegnerebbe definitivamente all’Olimpo dello sci italiano.

Sofia Goggia, Federica Brignone

Goggia di casa, Cortina senza segreti

“Non c’è emozione più bella che vincere a Cortina” e se lo dice Sofia Goggia possiamo starne certi. Ormai è un’esperta sull’Olympia delle Tofane. Ha vinto in discesa ad un anno di distanza dall’infortunio di Altenmark del 5 febbraio 2024. Pochi giorni prima quella caduta, le era sfuggito il successo sulle Tofane proprio quando era reduce da due vittorie nei due anni precedenti su quella pista. Battuta da Venier e Lara Gut ha anche dovuto condividere il terzo posto insieme ad Ager e Grenier, accadimento più unico che raro, era successo di vedere due sciatrici sul podio con lo stesso tempo (Isolde Kostner e Heidi Zubriggen nel 1997) ma addirittura tre è qualcosa che sfiorava l’impensabile, eppure lei si è aggrappata a quel podio, anche nel periodo di recupero dopo l’infortunio. Quest’anno era tornata a casa, più determinata che mai in cerca del quarto successo in Veneto dopo quelli del 2018, 2022 e 2023. Nonostante le due uscite a St. Anton l’attesa era tutta per lei, l’aria si è fatta elettrica – per citare i Pooh- quando si è presentata la cancelletto di partenza e con il solito sussulto la sua sciata a tratti scomposta ma veloce ha fatto la differenza e scavato un solco, princpalmente nella parte centrale dell’Olympia, nei confronti di Kajsa Vickhoff Lie, norvegese che nel 2023 qui aveva ottenuto il secondo posto alle spalle di Sthuec. Con 1’33″95 Lie è battutoa di 42 centesimi e indovinate chi c’è con loro sul terzo gradino del podio.

Sofia Goggia, Federica Brignone

Brignone, pettorale rosso e obiettivo generale

Sofia Goggia con il 26esimo successo in Coppa del mondo ha eguagliato Tina Maze e Michela Figini. Un successo reso speciale anche da chi l’ha potuta abbracciare sul podio. Proprio Federica Brignone che sull’Olympia delle Tofane non aveva mai raggiunto il terzo posto e invece quest’anno raccoglie un ritardo di 55 centesimi da Sofi che valgono non solo la terza piazza, ma soprattuto il pettorale rosso in discesa. Amiche Rivali per la quarta volta sono insieme nelle prime tre posizioni. Come Sofi si è inchinata al pubblico in Veneto anche le avversarie di Fede si sono avute arrendere ad una sciatrice stratosferica in super G il giorno dopo. Un errore nel finale di Lara Gut, che ha portato quei 58 centesimi di ritardo decisivi, ha consegnato all’azzurra la 31esima vittoria in coppa del mondo, il primo posto in classifica generale e ha ridotto il distacco in quella di super G nei confronti della stessa svizzera-italiana. Dovesse arrivare la seconda sfera di cristallo dopo quella del 2020 Fede, che è già l’unica azzurra ad aver centrato questo risultato, potrebbe essere incoronata definitivamente come la più grande sciatrice italiana di tutti i tempi. Per numero totale di successi ha già quasi doppiato Deborah Compagnoni che sulle pagine Gazzetta ha già elogiato il successo di Cortina etichettandolo come “una delle prestazaioni migliori della sua vita“. E ha ragione la campionessa di Bormio che ne sottolinea le capacità nel dosare le energie e la perfezione delle linee trovate sull’Olympia delle Tofane. Come detto, la vittoria arriva a 34 anni, è quindi la vincitrice meno giovane di semrpe, perchè a lei non piace essere chiamata la più anziana. E adesso Saalbach, il mondiale in cui avrà tre occasioni per centrare il bersaglio grosso, il titolo mondiale raggiunto solo in combinata e inseguito in gigante, super G e Discesa. Conterà molto la condizione della neve e la tracciatura di una pista, la Zwolfer-Ulli Maier, che le ha già portato una vittoria in gigante e un secondo posto in super G in Coppa del mondo. Più semplice rispetto alle Tofane per lei che è il volto moderno dello sci italiano è un’occasione enorme in questo momento di forma, il migliore della carriera, che non può lasciarsi sfuggire.

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