Un filo rosso lega Vladimir Putin, i familiari del presidente cinese Xi Jinping, l’ucraino Petro Poroshenko, il re saudita Salman, il padre del premier britannico David Cameron (Ian Donald morto nel 2010), il calciatore argentino Lionel Messi ed il premier islandese Sigmund Davio Gunnlaugsson (che rischia elezioni anticipate). Questi solo per citare i più noti clienti di una rete che ha organizzato per loro conti segreti in società di comodo in paradisi fiscali. Lo tsunami di dati è contenuta nei ‘Panama Papers’. Qui nello Stato/canale ha sede la ‘Mossack Fonseca’, quarta società al mondo per la gestione di conti offshore (oltre 300.000) collettore dei fondi e che ha gestito questa rete di conti segreti con 600 persone che lavorano in 42 paesi tra cui paradisi fiscali come Svizzera, Cipro, e le isole Vergini britanniche e le isole della Corona di Guernsey, Jersey e di Man. Si tratta della più grossa fuga di documenti riservati della storia: 11,5 milioni di pagine e 2,6 terabyte di dati trafugati dal database della società. Una mole di documenti ancora più ampia di quella diffusa da WikiLeaks e che rivela i segreti finanziari di insospettabili “happy few”.