le famiglie sono tenute a certificare di aver misurato la febbre ai figli; in caso contrario, l’obbligo passa alla scuola. Il Tar ha respinto la richiesta della ministra Azzolina di sospendere l’ordinanza regionale. Ha invece sostenuto la richiesta del governo il tribunale amministrativo regionale della Sardegna, sospendendo il provvedimento del presidente Christian Solinas che imponeva test Covid obbligatori per chiunque arrivasse sull’isola.
In Piemonte dopo la levata di scudi di ufficio scolastico regionale, presidi e sindacati, la ministra ha mantenuto la promessa e ha impugnato la disposizione voluta dal governatore Alberto Cirio, ordinanza definita «intempestiva e inopportuna». Il Tar, però, ha accolto la richiesta di leggere le memorie difensive prima di arrivare in udienza, e ieri ha comunicato la sua scelta: respinta la sospensiva d’urgenza, l’ordinanza rimane in vigore. Mentre il decreto nazionale dà la responsabilità alle famiglie di misurare la temperatura dei ragazzi prima di mandarli a scuola, in Piemonte è richiesta un garanzia in più: i genitori sono tenuti a dimostrare di aver fatto il proprio dovere firmando un’autocertificazione, un modulo prestampato o scrivendolo sul diario. Nel caso in cui la temperatura dello studente ne non risulti da nessuna parte, allora è la scuola ad essere obbligata a controllare che non abbia la febbre prima dell’inizio delle lezioni. Nel rigettare la sospensiva, il Tar ha fatto proprie le motivazioni scritte in una lunga memoria di 40 pagine dal legale incaricato dalla Regione, l’avvocato Vittorio Barosio.