Si interrompe contro il Genoa la striscia di vittoria della Juventus, al termine di una gara che i bianconeri avevano ampiamente dimostrato di poter vincere soprattuto nel primo tempo, ma che non hanno avuto la cattiveria di chiudere nonostante una supremazia più che netta. Ronaldo timbra il cartellino ma, nonostante lo spauracchio Piatek venga annullato dalla difesa bianconera, il meno blasonato Bessa veste i panni del bomber e firma il gol del definitivo pareggio.
E dire che la squadra di Allegri si presenta subito convinta e Cancelo apre i giochi con un dribbling di tacco al limite della propria area e una discesa in stile “Frecciarossa” che si conclude con un destro a lato di Ronaldo. La Juve si impossessa della partita con la consueta padronanza e pur trovandosi di fronte un avversario tutt’altro che remissivo, costruisce un calcio piacevole ed efficace, anche grazie a un Ronaldo assatanato: il suo controllo sull’assist di Pjanic è una delizia, ma la conclusione è poco incisiva, mentre è una frustata il colpo di testa con cui indirizza l’assist di Cuadrado sul palo. È invece perfino banale per lui il tocco con cui al 19′ sblocca il risultato, approfittando dell’ennesimo spunto di Cancelo, questa volta dalla sinistra, e dello svarione di Radu e Piontek, grazie al quale si ritrova davanti alla porta sguarnita con il pallone tra i piedi.
Non si pensi che il gol basti al “marziano”: tre minuti dopo aver segnato arriva di nuovo al tiro, deviando il suggerimento di Cuadrado dalla destra e trovando la risposta di Radu. Se si parla di marziani, una menzione la merita anche Cancelo, che dispensa numeri al limite di entrambe le aree in modo quasi irriverente. Quello che però più impressiona, al di là della qualità delle giocate, è l’autorevolezza con cui la Juve gestisce ogni fase del primo tempo. Che spinga con più foga, o che rallenti il ritmo, la squadra di Allegri comanda il gioco e sembra impossibile che gli avversari possano rientrare possibilità in partita.
Quando si torna in campo però i bianconeri appaiono più rilassati e Piatek, piombato all’Allianz Stadium con i galloni del capocannoniere del campionato, prova a farsi vedere con con un destro da fuori area che Szczesny mette in angolo. Allegri prova a risvegliare i suoi inserendo Douglas Costa al posto di Cuadrado, ma pur senza strafare, i rossoblu ora sono di nuovo in partita e approfittano di una leggerezza della difesa bianconera per colpire con Bessa, lasciato libero di colpire nell’area piccola e di deviare in rete di testa il cross di Kouamé.
Il pareggio dei rossoblu suona come una sveglia per i bianconeri che ripartono a testa bassa. Ronaldo, sempre lui, mette di poco a lato il traversone di Alex Sandro, e Pjanic lo imita con un fendente dai sedici metri. Intanto Allegri era già intervenuto cambiando Matuidi con Dybala, che va vicino al gol alla mezz’ora incrociando il sinistro sul suggerimento di Cancelo. Tocca quindi a Bernardeschi sostituire Mandzukic, ma ora è tutta un’altra partita: il Genoa ci crede e la Juve attacca con poca lucidità, affidandosi soprattutto agli spunti di Douglas Costa, perennemente raddoppiato. Così, oltre a un sinistro di Dybala fuori misura, i bianconeri non riescono a produrre e devono rassegnarsi al primo pareggio della stagione. Ed è un peccato, perché lo strapotere mostrato nella prima parte di gara avrebbe fatto immaginare ben altro risultato.