“Venerdì scorso ho chiesto al Governo lo stato di emergenza, ieri l’ho reclamato: il capo della Protezione Civile ci ha detto che i numeri del Piemonte e della Lombardia sono già da stato di emergenza, ma che dal momento che è una scelta corale si attendono i parametri delle altre Regioni.
Io però dico: si parta almeno in modo parziale da chi, come noi, già 7 giorni fa ha anticipato i tempi”.
Così a margine di un appuntamento a Torino, il governatore del Piemonte Alberto Cirio sulla grave crisi idrica del territorio.
Per fronteggiare l’allarme siccità su più fronti, infrastrutturale, competenze regionali, eventuali ristori, “è stato deciso di istituire un coordinamento con le amministrazioni interessate (Protezione civile, MiPAAF, MiTE, Affari Regionali, MIMS, MEF)”. Questo quanto emerso ieri sera dalla riunione al MiPAAF – riferisce una nota delle Politiche agricole – per fare il punto sull’emergenza siccità, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, del sottosegretario Gian Marco Centinaio, del Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e dei capi gabinetto del MiPAAF e del MiTE.
Sulla dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità le “Regioni sono al lavoro sull’individuazione dei criteri” e “a seguito delle istruttorie delle Regioni, la Protezione Civile predisporrà un Dpcm da trasmettere al Consiglio dei Ministri”. Questo quanto emerso ieri sera dalla riunione al MIPAAF.
“Si potrà proclamare lo ‘stato di eccezionale avversità atmosferica’”, per quanto concerne il settore agricolo, e sempre su proposta delle Regioni, “qualora il danno provocato dalla siccità superi il 30% della produzione lorda vendibile”.