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Sigonella. Si a utilizzo USA se obiettivo è ISIS

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venerdì, Gennaio 31, 2025

“Si vedono piccoli spiragli in Siria, sono ore decisive per il governo in Libia: la priorità è diplomatica poi se abbiamo prove di potenziali attentatori è evidente che l’Italia fa la sua parte come tutti gli altri”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ospite di Rtl102.5, a proposito dell’autorizzazione concessa dal governo italiano al decollo dei droni Usa dalla base siciliana di SIgonella. “Come ha già detto il ministro Pinotti, le autorizzazioni” al decollo dei droni “sono caso per caso: se si tratta di fare operazioni contro terroristi e potenziali attentatori Isis c’è uno stretto rapporto con nostri alleati e siamo in grande sintonia”. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, in una intervista al “Messaggero”, ha confermato le indiscrezioni del “Wall Street Journal” secondo cui droni americani saranno autorizzati a partire dalla base di Sigonella, in Sicilia. “La base di Sigonella è utilizzata dagli Stati Uniti secondo un trattato che risale agli anni ’50 – ha detto la ministra -. Ogni volta che si configurano assetti nuovi, parte una richiesta. Nulla di strano. C’è stato bisogno di una serie di interlocuzioni, perché l’Italia dev’essere coinvolta con un ruolo di leadership e di coordinamento in una strategia di sicurezza complessiva rispetto alla Libia”. L’Italia ha ottenuto di ricevere “una richiesta puntuale degli americani al nostro governo tutte le volte che dev’essere utilizzato un mezzo in partenza da Sigonella”. “Negoziazione significa che abbiamo voluto chiarire il ruolo di protagonista dell’Italia in una strategia condivisa di lotta al terrorismo e stabilizzazione della Libia. Noi non siamo solo un paese che ospita. I droni armati americani sono pensati non solo in funzione della Libia, ma per la protezione degli assetti e del personale americano e della coalizione in tutta l’ area. Non è una decisione legata a un’accelerazione sulla Libia”. Al momento, ha infatti precisato Roberta Pinotti, “non c’è alcuna missione in partenza. Se si dovesse decidere una missione in Libia lo chiederemmo al Parlamento. Ma ad oggi non è prevista”. La priorità è per il momento accordata alla nascita di un governo di Accordo nazionale libico. “I protagonisti della politica libica, pur nelle loro diverse configurazioni, hanno questo elemento che li unisce: il contrasto all’Isis. Per questo ci auguriamo che lo stallo di questi giorni sulla formazione del governo di unità nazionale possa essere quanto prima superato”, ha insistito Pinotti. E se alla fine non si arrivasse a un accordo “potrebbero esserci solo azioni puntuali come quella americana a Sabrata, ma nella cornice di una coalizione”. Gli Stati uniti – ha ricordato Pinotti – hanno spiegato “ragioni e obiettivi dell’intervento”. “In prospettiva deve valere il modello Iraq: agire attraverso le forze locali. Una operazione di largo respiro senza un accordo dei libici mobiliterebbe i sentimenti che costituiscono l’humus della propaganda dell’Isis”. Insomma, “una strategia coordinata tra alleati e l’accordo dei libici sono la via maestra”, ha commentato il ministro

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