Dopo un anno e mezzo di prigionia passata cambiando tre volte covo, ddopo ipotesi, supposizioni e congetture tornerà a casa domani. “Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l’ora di ritornare in Italia” ha detto poco dopo l’annuncio del premier Giuseppe Conte su Twitter: “Ringrazio le donne e gli uomini dei servizi di intelligence esterna. Silvia, ti aspettiamo in Italia”.
Un annuncio che l’Italia chiusa in casa oggi non si aspettava e che ha festeggiato. “Motivo di grande gioia per tutti gli italiani”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La sua liberazione, dicono fonti interne, è avvenuta grazie a “un lungo e complesso lavoro sul campo” diretto dal generale Luciano Carta, con la collaborazione dei servizi turchi e somali. Silvia Romano era ancora nelle mani di Al Shabab, gruppo terrorista somalo affiliato ad al Qaeda, quando la scorsa notte è scattata l’operazione dell’Aise a 30 chilometri da Mogadiscio in una zona ridotta in condizioni estreme per le alluvioni degli ultimi giorni. Ed è qui che in queste ore si trova la ragazza: in sicurezza nel compound delle forze internazionali.