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Sinner, il bello d’America: a New York arriva il secondo Slam

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giovedì, Novembre 21, 2024

Sei tu il più bello sul campo da tennis Jannik! Dopo aver sconfitto in sequenza un fotomodello sotto contratto con la IMG come Jack Draper e poi un semi idolo americano come Taylor Fritz, Sinner festeggia il primo titolo italiano nella storia dello US Open. New York, la città che non dorme mai, la capitale mondiale dell’economia e della moda, una “giungla di cemento dove i sogni diventano realtà”, così è definita la Grande Mela in quella che forse è la più celebre canzone di Jay-Z. Un’isola-città che ha il suo cuore pulsante abbracciato dal doppio estuario del fiume Hudson e che venne parzialmente esplorata per la prima volta nel 1524 da un italiano, Giovanni da Verrazzano. Tuttavia, l’esploratore toscano fermò rapidamente la sua avventura nel “primordiale” New Jersey e lasciò ad altri l’onore ed onere di risalire il fiume (per diritto di cronaca stiamo parlando dell’inglese Henry Hudson). Il primo insediamento di europei nel 1613 venne fondato nel segno dell’arancione olandese, oggi un italiano ha finalmente fatto sua quella che una volta prendeva il nome di Nuova Amsterdam, colorandola in questo caso con l’arancio-Sinner che caratterizza tutti i suoi tifosi.

Jannik Sinner

“Vado a Parigi, Londra e Roma e ogni volta mi ripeto che nessun posto è come New York, la città più eccitante del mondo” forse non possiamo essere d’accordo nel porre la Città Eterna alle spalle della Grande Mela, ma solo perché per Jannik è il torneo di casa. Sul resto Robert De Niro ha colto nel segno con questa frase: sulle sponde dell’Hudson la Volpe Rossa ha scritto una nuova pagina di storia dello sport italiano, ed in effetti nell’ultimo periodo tanti capitoli di questo splendido racconto portano la sua firma. Che l’edizione 2024 del torneo di Flushing Meadows sarebbe stata indimenticabile per noi ce ne siamo accorti fin da giovedì scorso, quando Errani (già campionessa con la Vinci nel doppio femminile nel 2012) e Vavassori hanno trionfato nel doppio misto; Sinner ha fatto il resto diventando il primo singolarista maschio italiano ad alzare il trofeo. Nel 2015 il derby azzurro tra Flavia Pennetta, poi campionessa, e Roberta Vinci era fino ad oggi il momento più alto mai raggiunto dal nostro tennis. Adesso, con l’avvento della Volpe Rossa, ma prima di lui pensiamo anche a Berrettini finalista a Wimbledon e semifinalista qui in America, ciò che un tempo sembrava inarrivabile o eccezionale come una vittoria in un masters 1000 è diventato la normalità. Il tennis azzurro ha una nuova dimensione e per questo ringraziomo la Volpe Rossa di Sesto Pusteria.

Taylor Fritz e Morgan Riddle

Sinner demolisce le certezze di Fritz. L’Arthur Ashe si inchina al numero uno del mondo

Sinner ha ancora una volta domato la tempesta che ha cercato di farlo cadere, sia quella dovuta alla tonsillite e alla conseguente rinuncia ai Giochi Olimpici, sia (soprattutto) quella originata dalla vicenda clostebol. Con questa vittoria ha messo a tacere ogni critica, ha fugato ogni dubbio (pensiamo alle parole di Nick Kyrgios) riaffermando la sua vera natura, quella del campione numero uno del mondo. Per anni abbiamo assistito a favole tennistiche che si sono spente in finale davanti a colossi insormontabili che portavano il nome di Djokovic, Nadal e Federer. Anche allo US Open 2024 ha preso forma una storia senza gran lieto fine, quella di Taylor Fritz il primo a riportare la bandiera a stelle e strisce in una finale Slam dai tempi di Andy Roddick (era il 2009). E’ stato il nostro Sinner a vestire i panni di Djokovic, a lasciare ammutoliti i 23000 dell’Arthur Ashe che erano li per sostenere il padrone di casa californiano. Taylor Swift, Jon Bon Jovi, Patrick Mahomes erano tutti sugli spalti del campo centrale di Flusching Meadows, ma per una volta Fritz ha saputo rubare il centro della scena a questi idoli americani. Nato nel 1997 da un padre maestro di tennis e una madre, Kathy May, miliardaria (il nonno nel 2006 ha venduto i Grandi Magazzini May per la cifra di 11 miliardi di dollari) ed ex numero dieci al mondo WTA. Da piccolo viveva a Rancho, il quartiere più “ricco” di San Diego, come vicini di casa aveva Tiger Woods, Arnold Schwarznegger o Mike Love dei Beach Boys. Al di fuori dal campo da tennis Taylor è noto per la sua relazione con l’influencer Morgan Riddle, conosciuta tramite una app di incontri. Prima di “Moorgs” (così è nota la ragazza su Instagram dove conta 390 mila followers) Fritz era sposato con Rachel Pedraza, ex promessa del tennis con la quale ha anche avuto un figlio.

Jannik Sinner Campione Australian Open

“La pressione è un privilegio” è scritto all’ingresso dell’Arthur Ashe, e Taylor ha finito per essere schiacciato da quel assordante tifo che il campo da tennis più grande al mondo gli ha riservato. Non abituato a questo tipo di pressione, nel palmares vanta un successo al Masters 1000 di Indian Wells, ma la prima finale slam della carriera è una cosa diversa. Alla viglia aveva tentato di mostrare una certa leggerezza nei pensieri e sicurezza nelle sue capacità, pur riservando il dovuto rispetto al numero uno del mondo: “Jannik colpisce la palla alla grande, io però ho sempre tenuto lo scambio, gioco sempre bene contro di lui. Ho la sensazione che vincerò”. Non è andata così per il Bello d’America, che dopo questo torneo continuerà comunque ad essere amatissimo dal pubblico statunitense. Come in ogni partita, anche la finale dello Us Open ha avuto il suo momento di incertezza, nonostante il risultato (6-3 6-4 7-5) possa apparire come il racconto di un dominio: nel terzo set Sinner si vede annullare due occasioni per portarsi sul 4-2 prima di essere sorpassato dall’americano che è risucito a breakkarlo. Un vantaggio che ha avuto vita breve; una palla corta del numero uno del mondo ha ristabilito la parità. Jannik poi ha chiuso 7-5 ricevendo così la Coppa (una delle quattro più ambite del circuito) da Andre Agassi. Jan mostra la sua straordinaria umanità, con un filo di commozione al termine dell’incontro dedicando il torneo alla zia che “non sta bene e non so per quanto ancora rimarrà nella mia vita… è bellissimo poter dividere con lei questo momento positivo. Se c’è un augurio che posso fare a tutti è la salute”. La prima volta, il primo slam, è stato memorabile nell’isola continente australiana. Il secondo è una testimonianza del dominio di un numero uno al mondo che ormai è quasi certo di poter conservare il primato anche a fine anno. Simao difronte al più grande tennista italiano della storia.

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