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Sparatoria a Praga, studente fa strage all’università: 15 morti. Aveva regolare porto d’armi.

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giovedì, Novembre 21, 2024

Sparatoria all’università nel centro di Praga. Il bilancio è di 15 morti e 24 feriti, ha reso noto la polizia ceca nel corso di una conferenza stampa. La sparatoria è avvenuta questo pomeriggio alla Charles University. Il ministro dell’Interno ceco, Vit Rakusan, ha confermato che l’assalitore che ha aperto il fuoco è morto. “Non ci sono indicazioni che il crimine abbia alcuna connessione con il terrorismo internazionale”, ha detto il ministro. Il corpo privo di vita del killer è stato ritrovato all’università.

Chi è l’assalitore

L’assalitore è stato identificato come uno studente di 24 anni della Charles University, ha reso noto il capo della polizia, Martin Vondrášek. Aveva un regolare porto d’armi e possedeva diverse pistole. Il 24enne è stato ispirato da altre sparatorie avvenute all’estero, ha precisato il capo della polizia. “E’ stato un attacco violento premeditato”, ha spiegato Vondrášek.

La polizia ceca ha riferito che anche il padre del giovane oggi è stato trovato morto. Ha anche reso noto che il 24enne abitava in un villaggio a 24 chilometri da Praga.

Secondo fonti non ufficiali l’assalitore si chiamava David Kozak e si sarebbe suicidato. Le fonti citano anche messaggi lasciati da Kozak sui social media. “Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi“, si legge in un messaggio sul diario creato su Telegram da Kozak, in cui affermava di “aver voluto sempre uccidere” e di aver “realizzato che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere un serial killer”.

“Alina Afanaskina mi ha aiutato troppo”, si legge sul canale Telegram di David Kozak, in cui il giovane afferma di essersi ispirato alla ragazza di 14 anni russa che il 7 dicembre ha ucciso due compagni di classe in una scuola di Bryansk, ne ha feriti 5 e poi si è suicidata. “Ho aspettato, ho sognato, volevo, ma Alina è alla fine arrivata, era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo giusto in tempo”, si legge ancora su Telegram.

“Tutti mi odiavano, mi odiano e continueranno a odiarmi”, scriveva ancora Kozak su Telegram sostenendo che il sentimento era “reciproco”. “È una giornata di merda, è una vita di merda”, uno degli ultimi messaggi, scritto il 12 dicembre. E ancora il 13 dicembre: “Bevo il tè e vorrei spararmi”.

La polizia aveva ricevuto informazioni

Precedentemente all’attacco, la polizia aveva ricevuto informazioni riguardo a un 24enne studente di filosofia che si stava dirigendo dal suo villaggio, Hostoun, a Praga per suicidarsi. E’ quanto riferisce la Cnn, citando quanto detto da Martin Vondrášek, capo della polizia ceca, spiegando che subito dopo aver ricevuto queste informazioni è stato trovato morto a Hostoun un uomo che si ritiene essere il padre del killer. Vondrášek ha spiegato che era stato evacuato l’edificio dove il giovane per il quale era stato dato l’allarme aveva una lezione, ma poi la polizia ha ricevuto chiamate che indicavano che era in corso una sparatoria in un altro edificio.

Il governo della Repubblica Ceca questa sera tiene una riunione di emergenza in seguito alla sparatoria. “Non ci sono giustificazioni per un atto così orribile. Come molti di voi provo profonda tristezza e disgusto di fronte a questa disgustosa violenza”, ha detto il primo ministro ceco, Petr Fiala, in un breve discorso in televisione per “rivolgersi ai cittadini in questo momento molto difficile” dopo “il tragico attacco alla Facoltà delle Arti nel centro di Praga”.

Ecco cosa è successo, la ricostruzione della polizia

La polizia ceca ha fornito una ricostruzione precisa delle ore che hanno preceduto la tragica sparatoria, indicando quindi che avevano avuto indicazioni su intenzioni pericolose da parte dello studente 24enne.

Alle 12.40 infatti è stato trovato il corpo senza vita del padre dello studente nella casa di famiglia a Hostoun, a una ventina chilometri da Praga. A questo punto la polizia scopre che il giovane, su cui ricadono subito i sospetti, ha una lezione all’università alle 14 e così ordina l’evacuazione dell’edificio dove lo studente di filosofia doveva recarsi.

Ma non viene tenuto conto che il giovane invece si reca in un altro edificio dove inizia a sparare. Così alle 14.59 arriva il primo allarme alla polizia, con i primi agenti che arrivano nel giro di pochi minuti, una squadra di teste di cuoio in 12 minuti. Alle 15.20 la polizia riceve l’informazione che il corpo senza vita del killer è stato trovato sul cornicione dell’edificio universitario.

Le vittime

Il ministero degli Esteri ceco riferisce, in un post su X, che la polizia ha comunicato alle ambasciate che “se vi sono stranieri tra le vittime, vi informeremo prontamente. Stiamo ancora lavorando in questo momento per verificare le identità” delle vittime della sparatoria all’università.

Testimone: “Ho sentito gli spari dal mio ufficio, ho avuto tanta paura”

“Sono ancora sotto shock, non mi sarei mai aspettato che una cosa del genere potesse accadere a Praga”. Ondřej Moravec ha trent’anni, fa l’avvocato e il suo ufficio si trova a Pařížská street, a meno di 300 metri dalla Charles University. “Quando ho sentito gli spari erano circa le tre, ero seduto alla mia scrivania, controllavo alcuni atti. All’inizio non avevo capito che si trattasse di una sparatoria. Poi ho visto la gente correre e ho capito che quelli non erano botti, ma colpi di arma da fuoco. La polizia ha diffuso il messaggio in un attimo: ‘C’è un attentatore all’università, non uscite’. Ho avuto paura, tanta”. Ondřej racconta di aver chiuso la porta dell’ufficio e di aver aspettato: “Abbiamo visto gli agenti arrivare a frotte, le strade si sono svuotate, hanno bloccato l’accesso alle vie e chiuso tutta l’area. Ci hanno fatto uscire due ore dopo, erano più o meno le sei”.

“Sono scioccata per la violenza senza senso della sparatoria che ha provocato la morte di diverse persone oggi a Praga. Esprimo le mie condoglianze più profonde ai familiari delle vittime e alla Repubblica Ceca nel suo insieme”, ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

In un messaggio al presidente della Repubblica Ceca, Petr Pavel, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la vicinanza dell’Italia. “L’Italia intera – si legge nel messaggio del Capo dello Stato – ha appreso con profonda tristezza la notizia della sparatoria che ha sconvolto l’Università di Praga, provocando diverse vittime e numerosi feriti. In questa luttuosa circostanza, desidero farle giungere le espressioni del più sentito cordoglio della Repubblica italiana e mio personale. Siamo vicini con sentimenti di partecipe solidarietà al dolore delle famiglie sconvolte da un gesto di così brutale violenza e auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento”, conclude Mattarella.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato un messaggio al primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, in cui esprime il più sentito cordoglio alle famiglie delle vittime della sparatoria avvenuta a Praga, la vicinanza ai feriti e a tutta la popolazione della Repubblica Ceca. Ne dà notizia Palazzo Chigi. La premier “ribadisce la più ferma condanna di ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, evidenziando che l’Europa ha il dovere di reagire e rafforzare ogni strumento utile a garantire la massima sicurezza dei cittadini”.

Farnesina

“La Farnesina e l’ambasciata italiana nella Repubblica Ceca monitorano l’evoluzione degli eventi a Praga in raccordo con autorità locali. Subito informato, il ministro degli Esteri Antonio Tajani sta seguendo sviluppi. Per segnalazioni contattare l’Unità di Crisi al +39 06 36225 e visitare il sito Viaggiare Sicuri”, si legge in un post su X della Farnesina.

Fonte: ADNKRONOS.COM

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