I contagi da coronavirus nel mondo sono 1.850.527 secondo i dati della John Hopkins University, che vedono gli Stati Uniti al primo posto con 557.571 contagiati, seguiti dalla Spagna (166.831), dall’Italia (156.363), dalla Francia (133.670), dalla Germania (127.854), dalla Gran Bretagna (85.208), dall’Iran (71.686), dalla Turchia (56.956) e dal Belgio (29.647).
Dopo due settimane di lockdown totale, passato il drammatico picco dell’epidemia di coronavirus, la Spagna da oggi prova a ripartire. E riaprono, seppure fra rigidissime misure di igiene e sicurezza, alcune attività «non essenziali», come uffici, edilizia e industria. Una ripartenza – ricorda il quotidiano El Pais – contestata da molti operatori sanitari e da parte delle forze politiche e amministrazioni territoriali, come ad esempio la Catalogna. Restano invece per ora chiusi scuole, cinema e teatri, ristoranti locali e bar. La riapertura parziale – stabilita con decreto del governo Sanchez del 29 marzo – prevede misure stringenti sui posti di lavoro: distanziamento, uso di disinfettanti e mascherine ecc., controlli nelle strade, la distribuzione gratuita di 10 milioni di mascherine sui mezzi pubblici a chi non può andare al lavoro sui mezzi privati e la pubblicazione di un decalogo di comportamenti igienico-sanitari corretti