di Pietro Bardoscia
IQ. 30/11/2012 – Lo Stato Palestinese ammesso all’Onu. 138 a favore, tra cui l’Italia, 9 contrari e 41 astenuti.
Tra i voti contrari quello Israeliano e statunitense. Sconfitta diplomatica per gli USA rimasti isolati in questa votazione; il palazzo di Vetro ha rimproverato l’amministrazione Obama soprattutto per aver ignorato la questione mediorientale negli ultimi tre anni, rinunciando a mediare.
Si consentirà quindi alla Palestina, che ha definito la risoluzione di ieri come un investimento per la pace, di accedere alle varie agenzie dell’Onu, a partire dalla Corte Penale Internazionale.
“Non siamo qui per delegittimare Israele, o complicare il processo di pace, ma per compiere un ultimo tentativo di salvarlo. Non stiamo facendo terrorismo all’Onu, però lanciamo un avvertimento: il tempo sta scadendo. L’occupazione sta rendendo la soluzione più difficile, se non impossibile. Noi siamo pronti ad agire responsabilmente per una pace giusta, e chiediamo all’Assemblea Generale di darci il certificato di nascita della realtà dello Stato palestinese” ha dichiarato Abu Mazen.
Immediata la risposta israeliana con l’ambasciatore all’Onu Ron Prosor: “Con questa risoluzione i palestinesi voltano le spalle alla pace, e l’Onu chiude gli occhi sugli accordi. Anche oggi Abu Mazen non ci riconosce come Stato ebraico. La pace non può essere imposta da fuori, e questa risoluzione la indebolisce”; segue la risposta di Hillary Clinton secondo la quale la risoluzione «ostacola la pace».
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