Storico incontro a Panmunjom tra i leader delle due Coree, Moon Jae-in (Sud) e Kim Jong-un (Nord), non è esagerato. E non solo perché lo fa persino il New York Times, che di solito misura le parole. Gli stessi protagonisti non hanno lesinato retorica ad effetto nei loro discorsi: “Inizia una nuova storia e un’era di pace”, “La guerra è finita, siamo della stessa famiglia”.
Anche se, ovviamente, Kim non s’è giocato la carta che tiene eventualmente in serbo per l’incontro – fra più o meno cinque settimane, a inizio giugno – con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: il disarmo nucleare totale e immediato. Che forse non concederà neppure a Trump, se non come atto finale di un negoziato da intrecciare lungo una timeline di reciproci “cedimenti”; man mano che la Corea del nord rinuncia a qualcosa, gli Stati Uniti e le Nazioni Unite riducono le sanzioni e allargano i cordoni della borsa con aiuti umanitari e finanziari.