“Mio marito è un mostro.
Fino a due anni fa ha molestato sessualmente nostra figlia.
È successo diverse volte…Mia figlia non gli voleva più parlare ed è per questo che non solo gli ha rovinato la vita, ma l’ha anche ammazzata”. Lo ha detto alla tv News 24 Albania Tefta Malaj, la donna ferita a coltellate dal marito Taulant Malaj che a Torremaggiore ha ucciso la figlia Gessica, di 16 anni, e Massimo De Santis. “Jessica – racconta la donna dal letto d’ospedale – da due anni non comunicava col padre e se non l’ha denunciato è solo per non avere una brutta nomea: si sa com’è”.
“Mio marito aveva pianificato tutto, stavamo tutti quanti dormendo a quell’ora. Lui quella notte non lavorava, era di riposo a casa. Non ho sentito che usciva, poi l’ho visto rientrare. Ha preso il bambino con il coltello e lo voleva ammazzare. Io mi sono buttata per salvare il bambino. Il piccolo dormiva nel lettino attaccato al letto matrimoniale. Poi lui ha dato tanti colpi di coltello a me, non mi ricordo quanti. Faceva dei video mentre dava calci e pugnalate con il coltello. Mia figlia dormiva, ha sentito i rumori e si è alzata. Lui a nostra figlia non l’ha mai voluta”. E’ il disperato racconto fatto alla tv News 24 Albania da Tefta Malaj, la donna accoltella dal marito Taulant accusato di aver ucciso a Torremaggiore (Foggia) la figlia Gessica e il presunto amante della moglie, Massimo De Santis.
Tefta, la 39enne sopravvissuta domenica scorsa all’aggressione del marito, Talaunt Malaj, ha riabbracciato il figlio di cinque anni. Oggi nel primo pomeriggio il piccolo di 5 anni sopravvissuto alla strage di Torremaggiore è stato accompagnato dagli zii, ai quali è stato temporaneamente affidato, all’ospedale a Foggia dove è ricoverata la madre. E lei, vendendolo, è scoppiata a piangere.
Secondo quanto riferito dai legali di Taulant, dalle immagini riprese dalle telecamere interne all’abitazione emergerebbe che il piccolo era sul divano e ha assistito all’omicidio della sorella maggiore e al ferimento della madre.
Infatti, è emerso come nell’appartamento della famiglia fossero istallate delle telecamere che hanno ripreso il delitto. Il video, insieme ad altri due filmati che riguardano altri momenti precedenti e successivi al duplice omicidio, sono stati portati oggi in sede di udienza di convalida del fermo dalla titolare dell’indagine, il sostituto procuratore Sabrina Cicala, assistita dal collega Antonio Laronga. Secondo i legali Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio , dal video messo agli atti dalla Procura, registrato con le telecamere di videosorveglianza che avrebbero registrato gli istanti in cui l’uomo ha aggredito la moglie e la figlia, emergerebbe come Il fatto che l’uomo non volesse fare del male al figlio di cinque anni
Al termine dell’udienza di convalida del fermo di Taulant Malaj, Maiellaro e Lattanzio dicono all’Ansa: “Possiamo smentire in maniera categorica che ci sia stata un’attenzione violenta nei confronti del bambino che non è stato assolutamente toccato e lui non ha cercato di fare niente nei suoi confronti. Non era nascosto, ha visto la scena, ma lui non si è avvicinato, non ha fatto assolutamente niente nei confronti del bambino“.
“Ha confermato le dichiarazioni rese ai pm” domenica pomeriggio, ai quali aveva confessato il duplice omicidio, e poi non è riuscito a proseguire l’interrogatorio perché “si è bloccato in uno stato di choc. Stamattina avrebbe voluto rendere altre dichiarazioni ma ha avuto un crollo psicologico e ha pianto disperato. Era disperato per la figlia”. Riferiscono i legali Maiellaro e Lattanzio. “Non poteva reggere domande perché molto, molto provato” – “Sta via via prendendo consapevolezza del dramma e della tragedia avvenuta. Quando hanno chiesto di sottoporsi a interrogatorio ha sottolineato che confermava le dichiarazioni rese al pm. Poi quando ha iniziato a esprimere il suo dolore si è bloccato in uno stato di choc e non riusciva più a proseguire”.
“Vedendo le immagini registrate dalle telecamere interne dell’appartamento in cui viveva con la sua famiglia, Taulant è crollato”, ha spiegato uno dei due legali difensori, l’avvocato Michele Maiellaro. Il secondo dei tre video è relativo alla chiusura del bar Jolly, in cui si vede l’altra vittima, il 51enne Massimo De Santis, mentre chiude il locale e va via. Il terzo filmato riguarda la registrazione della chiamata con la richiesta di soccorso fatta da Tefta al 118. Riguardo la convalida del fermo, i legali di Malaj stanno aspettando la notifica del provvedimento.