Dagli immobili appartenenti alle onlus agli edifici da ricostruire nelle zone terremotate. L’arrivo di Giancarlo Giorgetti alla Camera – dove si è svolto il question time del Pd sul caso Agi – è stata l’occasione, per alcuni parlamentari del centrodestra, di avere un breve confronto con il ministro dell’Economia sulla questione del superbonus, dopo il decreto legge approvato ieri in Cdm che introduce nuove limitazioni, tra cui lo stop a ogni tipo di sconto in fattura e alla cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano. Misura che non ha trovato tutti d’accordo all’interno della maggioranza, a livello parlamentare. Al punto che diversi deputati di centrodestra avrebbero avvicinato il titolare del dicastero di Via XX settembre per provare a perorare questa o quella causa in vista del passaggio parlamentare del decreto.
Tra le modifiche richieste, la reintroduzione della cessione del credito per chi deve ricostruire le proprie abitazioni nelle zone terremotate di Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio. Giorgetti avrebbe ascoltato le doglianze dei parlamentari, senza però sbilanciarsi.
In una nota la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti ha espresso le sue perplessità sul decreto: “Rimangono degli aspetti da chiarire e perfino da correggere in fase di conversione: per esempio – ha spiegato la parlamentare azzurra – sulla cessione o sugli immobili appartenenti a onlus o in zone terremotate. Sono convinta ci sarà modo di farlo con modifiche chiare e condivise”. Gli ha fatto eco il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, assicurando che nella maggioranza si riuscirà a trovare un punto d’incontro: “Se vi sarà l’opportunità, cercheremo di apportare miglioramenti al provvedimento in Parlamento”.
Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, entrambi esponenti di Fdi, hanno lanciato un appello chiedendo di “mantenere gli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dai terremoti 2009 e 2016-17 per non compromettere i processi di rinascita in atto”. Ma sarà molto difficile arrivare a una revisione di un testo che – si sottolinea, tra l’altro – non è stato ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale. La posizione del ministro leghista dell’Economia è nota da tempo: non può essere rivisto nulla che comporti un aggravio di spesa, il mantra del numero uno di Via XX settembre. E il decreto superbonus non dovrebbe prevedere eccezioni.
Fonte: ADNKRONOS.COM